NUOVO SISMA

Filippine, terremoto di magnitudo 7.4 devasta il Sud del Paese

Il bilancio è di almeno un morto. Il sisma ha provocato danni materiali ad alcuni edifici ed interruzioni di corrente elettrica

Filippine, terremoto di magnitudo 7.4 devasta il Sud del Paese

Un violento terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito nella notte tra giovedì e venerdì il sud delle Filippine, con epicentro localizzato al largo della provincia di Davao Oriental, nella regione di Mindanao, a circa 20 chilometri dalla città di Manay. Il sisma, registrato a una profondità di circa 58 chilometri, è stato avvertito distintamente in gran parte dell’arcipelago.

Secondo il Centro Sismologico Europeo-Mediterraneo (EMSC), la magnitudo iniziale era stata stimata a 7.2, poi corretta a 7.4. Il Sistema di Allerta Tsunami degli Stati Uniti e le autorità filippine avevano emesso anche un avviso di tsunami (poi revocato), avvertendo che onde pericolose potevano colpire le coste entro 300 chilometri dall’epicentro.

Filippine, terremoto di magnitudo 7.4 devasta il Sud del Paese
Il luogo dell’epicentro del terremoto

Il sisma principale è stato seguito da una seconda scossa di magnitudo 6.3 e da altri movimenti tellurici tra 4.8 e 5.6. Le autorità locali segnalano possibili ulteriori scosse di assestamento nelle prossime ore.

Un morto e diversi danni materiali

Almeno una persona è morta nella regione di Davao, nel sud-est di Mindanao, colpita dalla caduta di detriti, come ha confermato Bernardo Rafaelito Alejandro, assistente segretario dell’Ufficio della Protezione Civile (Ocd). Il sisma ha provocato danni materiali ad alcuni edifici, interruzioni di corrente elettrica e la sospensione delle lezioni e delle attività governative, eccetto per i servizi di emergenza.

L’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia (Phivolcs) aveva inizialmente avvertito come fosse previsto “uno tsunami distruttivo con onde di altezza pericolosa per la vita sulla costa orientale dell’arcipelago“, invitando i residenti delle zone costiere “a evacuare immediatamente verso terreni più elevati o a spostarsi più all’interno“.

Poche ore dopo, tuttavia, il Pacific Tsunami Warning Center ha dichiarato come non sussista più “alcuna minaccia di tsunami a seguito di questo terremoto“, e l’allerta è stata revocata anche per Indonesia e Palau, coinvolte nella prima fase di emergenza.

Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha dichiarato che “i potenziali danni sono in fase di valutazione” e ha annunciato la preparazione di squadre di soccorso che “saranno dispiegate non appena sarà sicuro farlo“.

Un arcipelago fragile

Il terremoto arriva solo undici giorni dopo un altro sisma di magnitudo 6.9 che aveva provocato 74 morti e distrutto o danneggiato circa 72mila edifici nell’isola centrale di Cebu.

Le Filippine si trovano lungo il cosiddetto “Anello di Fuoco del Pacifico”, una vasta zona di alta attività sismica e vulcanica che attraversa l’Oceano Pacifico.

Il Paese è tra i più esposti al mondo a terremoti, eruzioni vulcaniche e tifoni: ogni anno, l’arcipelago è colpito da circa 20 tempeste tropicali, rendendo la gestione delle emergenze una priorità costante per il governo e per le organizzazioni di volontariato.