Un violento terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito nella notte tra giovedì e venerdì il sud delle Filippine, con epicentro localizzato al largo della provincia di Davao Oriental, nella regione di Mindanao, a circa 20 chilometri dalla città di Manay. Il sisma, registrato a una profondità di circa 58 chilometri, è stato avvertito distintamente in gran parte dell’arcipelago.
❗️⚠️🇵🇭 – A 7.6-magnitude earthquake struck offshore in the southern Philippines on October 10, 2025, at a depth of 10 km (6 miles) off Manay town in Davao Oriental province, Mindanao region.
The Philippine Institute of Volcanology and Seismology (Phivolcs) warned of potential… pic.twitter.com/D6UiQA2Z6Z
— 🔥🗞The Informant (@theinformant_x) October 10, 2025
Secondo il Centro Sismologico Europeo-Mediterraneo (EMSC), la magnitudo iniziale era stata stimata a 7.2, poi corretta a 7.4. Il Sistema di Allerta Tsunami degli Stati Uniti e le autorità filippine avevano emesso anche un avviso di tsunami (poi revocato), avvertendo che onde pericolose potevano colpire le coste entro 300 chilometri dall’epicentro.

Il sisma principale è stato seguito da una seconda scossa di magnitudo 6.3 e da altri movimenti tellurici tra 4.8 e 5.6. Le autorità locali segnalano possibili ulteriori scosse di assestamento nelle prossime ore.
Un morto e diversi danni materiali
Almeno una persona è morta nella regione di Davao, nel sud-est di Mindanao, colpita dalla caduta di detriti, come ha confermato Bernardo Rafaelito Alejandro, assistente segretario dell’Ufficio della Protezione Civile (Ocd). Il sisma ha provocato danni materiali ad alcuni edifici, interruzioni di corrente elettrica e la sospensione delle lezioni e delle attività governative, eccetto per i servizi di emergenza.
L’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia (Phivolcs) aveva inizialmente avvertito come fosse previsto “uno tsunami distruttivo con onde di altezza pericolosa per la vita sulla costa orientale dell’arcipelago“, invitando i residenti delle zone costiere “a evacuare immediatamente verso terreni più elevati o a spostarsi più all’interno“.
6. A 7.6M earthquake struck near Davao City, Philippines, triggering tsunami warnings and mass evacuations. #lindol #sismo_deprem_gempa
Waves up to 3 meters may impact coastal areas. Local authorities urge residents to stay alert. pic.twitter.com/dbONlJUv5x
— GeoTechWar (@geotechwar) October 10, 2025
Poche ore dopo, tuttavia, il Pacific Tsunami Warning Center ha dichiarato come non sussista più “alcuna minaccia di tsunami a seguito di questo terremoto“, e l’allerta è stata revocata anche per Indonesia e Palau, coinvolte nella prima fase di emergenza.
Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha dichiarato che “i potenziali danni sono in fase di valutazione” e ha annunciato la preparazione di squadre di soccorso che “saranno dispiegate non appena sarà sicuro farlo“.
Un arcipelago fragile
Il terremoto arriva solo undici giorni dopo un altro sisma di magnitudo 6.9 che aveva provocato 74 morti e distrutto o danneggiato circa 72mila edifici nell’isola centrale di Cebu.
Le Filippine si trovano lungo il cosiddetto “Anello di Fuoco del Pacifico”, una vasta zona di alta attività sismica e vulcanica che attraversa l’Oceano Pacifico.
Il Paese è tra i più esposti al mondo a terremoti, eruzioni vulcaniche e tifoni: ogni anno, l’arcipelago è colpito da circa 20 tempeste tropicali, rendendo la gestione delle emergenze una priorità costante per il governo e per le organizzazioni di volontariato.