TENSIONI

Manifestazioni pro-Pal 7 ottobre: scontri a Bologna, corteo non autorizzato a Torino

Cinque feriti nel capoluogo emiliano nelle tensioni tra manifestanti e polizia. Nel capoluogo piemontese oltre 6000 persone in strada

Manifestazioni pro-Pal 7 ottobre: scontri a Bologna, corteo non autorizzato a Torino

È stata una giornata ad alta tensione quella del 7 ottobre 2025, segnata da cortei e raduni pro-Palestina in diverse città italiane, nonostante i divieti imposti dalle Questure.

Le manifestazioni, promosse in particolare dai Giovani Palestinesi a Bologna e dal coordinamento “Torino per Gaza” nel capoluogo piemontese, si sono svolte in coincidenza con il secondo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, una data altamente simbolica che ha riacceso il dibattito politico e acceso l’allerta sul fronte dell’ordine pubblico.

Bologna: piazza del Nettuno blindata, scontri e idranti

Nel capoluogo emiliano, la tensione è salita sin dal pomeriggio, quando alcune centinaia di giovani si sono radunate in piazza del Nettuno, nonostante il divieto formale della Questura e del Viminale.

La piazza, circondata da camionette della polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, è stata teatro di un lungo braccio di ferro tra manifestanti e forze dell’ordine in tenuta antisommossa. I presenti, molti dei quali con kefiah e bandiere palestinesi, hanno sventolato striscioni e scandito slogan come “Free Palestine” e “Corteo, corteo”, chiedendo di poter sfilare per le vie del centro.

 

 

Nonostante i ripetuti ammonimenti della polizia la folla ha tentato di muoversi. Quando un gruppo ha forzato il cordone, sono partite le prime cariche e l’uso degli idranti, che hanno spruzzato acqua lungo via Rizzoli e via Ugo Bassi. Nel parapiglia, un manifestante è stato fermato dalla Digos, mentre altri sono stati dispersi nelle vie adiacenti, tra via Pignattari, via Oberdan e via Venturini.

Dopo una breve pausa di calma apparente, il corteo si è riformato e ha proseguito verso piazza Verdi, cuore della zona universitaria. Qui, nuovi episodi di violenza: lancio di bottiglie e sassi e ulteriori cariche di alleggerimento da parte della polizia.

Un dirigente di polizia e quattro giornalisti sono rimasti feriti durante i tafferugli. Due manifestanti sono stati portati via dagli agenti. Gli scontri si sono poi estesi fino a via Irnerio e via Righi, dove piccoli gruppi di manifestanti si sono dispersi definitivamente.

Torino: 6.000 persone in strada, tensione sfiorata

A Torino, la manifestazione convocata dal coordinamento “Torino per Gaza” è partita comunque da piazza Castello, nonostante il divieto della Questura che aveva imposto una forma statica di presidio. In testa al corteo, lo striscione: “Il genocidio non è finito. Siamo Resistenza. Continuiamo a bloccare tutto”.

La partecipazione è stata ampia — circa 6.000 persone — con la presenza di centri sociali, anarchici, movimenti antagonisti e sindacalismo di base, ma senza l’adesione dei principali partiti di sinistra né della CGIL.

Il corteo ha attraversato via XX Settembre, corso Regina Margherita e corso Giulio Cesare, fino alla periferia nord, nel quartiere Barriera di Milano, per poi fare ritorno verso il centro. Lungo il percorso, molti cittadini si sono affacciati ai balconi applaudendo e sventolando bandiere palestinesi.

La tensione è salita brevemente in via Verdi, nei pressi della sede RAI, quando un gruppo di incappucciati ha affrontato a distanza gli agenti in tenuta antisommossa, brandendo bottiglie di vetro. Lo scontro è stato evitato grazie all’intervento di altri manifestanti, tra cui studenti, che hanno invitato alla calma e ricomposto il corteo, proseguito poi pacificamente fino a piazza Vittorio Veneto, meta finale della protesta.

Previste nuove mobilitazioni

Le manifestazioni di Bologna e Torino si inseriscono in un clima già teso, dopo le proteste e gli scontri della settimana precedente in diverse città italiane. Le autorità temono una nuova ondata di mobilitazioni non autorizzate, soprattutto nei centri universitari. Nel capoluogo piemontese, è stata già annunciata una nuova manifestazione per questa sera, mercoledì 8 ottobre, alle 18:30.

Nel frattempo, le comunità ebraiche italiane hanno deciso di rinviare al 12 ottobre la commemorazione ufficiale delle vittime del 7 ottobre 2023, per rispetto della festività di Sukkot.

A Milano, invece, un flash mob in piazza San Carlo ha ricordato le vittime del massacro, mentre l’associazione “Setteottobre” ha lanciato una campagna di sensibilizzazione online con l’obiettivo di “contrastare l’odio che permea le piazze e il dibattito pubblico”.