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Il racconto shock di una dei quattro politici italiani sulla Flottilla all’Europarlamento

Benedetta Scuderi in un intervento durante la sessione plenaria di Strasburgo: "Siamo stati perquisiti da Israele. È stata una violazione di diritto internazionale"

Il racconto shock di una dei quattro politici italiani sulla Flottilla all’Europarlamento

“Io, insieme ad altre 400 persone, tra cui anche membri di questo Parlamento, siamo stati presi in ostaggio dalle forze israeliane in acque internazionali: si tratta di una violazione del diritto internazionale. Siamo stati sequestrati, perquisiti, non abbiamo potuto dormire e alcune persone sono state aggredite fisicamente“.

Lo ha dichiarato nelle scorse ore, l’eurodeputata dei Verdi, Benedetta Scuderi, davanti alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo. Molti gli applausi che si sono levati in Aula alle parole di Scuderi.

Flotilla, Scuderi “Siamo stati perquisiti da Israele”

L’intervento, applaudito da molti membri dell’Assemblea, è avvenuto in apertura di sessione, ancor prima del dibattito sulle mozioni di censura nei confronti della presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Scuderi ha inoltre chiesto l’inserimento nell’ordine del giorno di un confronto sulla vicenda della Flotilla e una presa di posizione ufficiale da parte dell’Unione europea, ma la proposta è stata respinta.

Scuderi è fra i quattro parlamentari italiani membri della Global Sumud Flotilla che sono subito tornati in Italia dopo l’abbordaggio dei soldati israeliani al largo della costa di Gaza.

L’eurodeputata ha rivelato di aver avuto più paura a terra in Israele che durante le fasi dell’abbordaggio, davanti ai militari con le armi in pugno. Scuderi si dice preoccupata per tutti gli altri italiani e membri della missione che sono rimasti in Israele.

Il racconto del fermo

L’eurodeputata ha definito un “incubo” le ore passate dallo sbarco al porto di Ashdod fino al trasferimento all’aeroporto:

“I soldati israeliani ci hanno trattato con più violenza dopo l’abbordaggio che durante”.

Una volta giunti a terra hanno sequestrato e buttato via telefoni, soldi, carte di credito ed effetti personali. I militari li hanno insultati e derisi, “ci hanno sottoposto a torture subdole, cattiverie gratuite. Incomprensibili”.

“Per tutta la notte – racconta – ci hanno spostato da una camionetta a un’altra, ogni ora, ogni camionetta identica all’altra, tutte ferme nello stesso posto. Come se l’intento fosse di farci perdere la ragione. Ci hanno impedito di dormire“.