ALTA TENSIONE

Due anni dopo il 7 ottobre: a Roma blindato il Ghetto ebraico, Bologna vieta la piazza ai Giovani palestinesi

Anche a Torino, nonostante le prescrizioni della Questura, è stata confermata la manifestazione in piazza Castello

Due anni dopo il 7 ottobre: a Roma blindato il Ghetto ebraico, Bologna vieta la piazza ai Giovani palestinesi

Due anni dopo il massacro del 7 ottobre 2023, l’Italia si prepara a vivere una giornata che si prospetta di alta tensione. A Roma, il Ghetto ebraico è presidiato dalle forze dell’ordine, mentre a Bologna il Viminale ha vietato la manifestazione annunciata dai Giovani Palestinesi in solidarietà con Hamas. Gli organizzatori hanno però annunciato che scenderanno in piazza comunque.

Bologna, divieto ufficiale ma i Giovani palestinesi sfidano la Questura

È proprio Bologna il punto più caldo della giornata. Nel capoluogo emiliano, i Giovani Palestinesi avevano annunciato una mobilitazione per le 19:30 in Piazza del Nettuno, definendo il 7 ottobre come “la più grande azione di resistenza degli ultimi decenni contro l’occupazione coloniale sionista”.

Nel volantino e nei post sui social si legge: Viva il 7 ottobre, viva la resistenza palestinese e si celebra quella che viene chiamata “la gloriosa operazione Diluvio di al-Aqsa”, con cui Hamas attaccò Israele nel 2023, uccidendo oltre mille civili e prendendo ostaggi.

Dopo le polemiche e la condanna bipartisan, come riportato da È TV, il prefetto Enrico Ricci ha annunciato il divieto formale della manifestazione, confermato in serata dalla Questura di Bologna:

L’evento è stato formalmente vietato con provvedimento del questore — spiega Antonio Sbordone —. Una manifestazione del genere non si può consentire”.

Ma nonostante il divieto, i promotori hanno dichiarato che la mobilitazione si terrà comunque:

“Il Viminale ha deciso di vietare la manifestazione, una scelta politica e ideologica. Noi rivendichiamo il diritto del popolo palestinese a lottare per la propria liberazione. Ci vediamo in piazza del Nettuno”.

Dopo gli scontri dei giorni scorsi — in stazione, in tangenziale e durante le proteste del 2 ottobre — la Digos e la Questura stanno monitorando gli attivisti più violenti. La zona di Piazza del Nettuno sarà blindata, così come i luoghi di culto ebraici e le aree sensibili del centro storico.

Politica e istituzioni unite contro l’appello pro Hamas

Le reazioni politiche sono state unanimi. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha definito l’iniziativa “un’iniziativa di odio che fa male al popolo palestinese e al grande movimento per la pace. Chi l’ha promossa deve riflettere: è lontana da ogni idea di diritti umani e rispetto del diritto internazionale”.

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore
Il sindaco di Bologna Matteo Lepore

Il presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), Yassine Lafram, ha preso le distanze:

“Noi non partecipiamo a manifestazioni che creano disordine o odio. Le nostre rivendicazioni devono restare pacifiche e rispettose”.

Condanne durissime anche da tutte le forze politiche. I. Pd, con il segretario bolognese Enrico Di Stasi ha definito la manifestazione “un’iniziativa irricevibile, che va contro lo spirito dei cortei per la pace”. Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia ha affermato:

Gaza e il ricordo di Charlie Kirk: scintille alla Camera tra maggioranza e opposizione
Galeazzo Bignami

“Bologna non può diventare palcoscenico di una vergogna che celebra un attacco terroristico. È un’offesa alle vittime”.

Ilsenatore Marco Lombardo di Azione ha detto che “chi festeggia il 7 ottobre non difende Gaza, ma alimenta antisemitismo e odio”. Lega e Forza Italia hanno chiesto “tolleranza zero” e espresso “solidarietà alla Comunità ebraica”, che ha deciso di commemorare i morti del 7 ottobre in forma privata e sotto protezione.

A Roma luci accese per gli ostaggi

Nel quartiere ebraico della Capitale, davanti al Tempio Maggiore, la comunità ebraica ha acceso le sue candele per ricordare le vittime e gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.

La manifestazione, intitolata “Una luce per gli ostaggi”, è stata organizzata dalla Rappresentanza Italiana del Forum delle Famiglie degli Ostaggi, dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia (Ugei), da Run for Their Lives – Roma e dall’Associazione Setteottobre, con il patrocinio dell’Ucei. Circa 350 persone si sono riunite in una serata di raccoglimento e di testimonianza civile.

Anche per oggi, martedì 7 ottobre 2025, a Roma l’allerta è massima. La paura di qualche possibile evento di violenza c’è, specialmente nell’area del Ghetto ebraico e nelle altre aree della città riconducibili alla cultura di Israele.

Anche a Torino manifestazione nonostante la Questura

Nonostante le prescrizioni della Questura, il coordinamento Torino per Gaza ha confermato la manifestazione di questa sera, martedì 7 ottobre, alle 19.30 in piazza Castello. Sui social gli organizzatori rivendicano la volontà di scendere comunque in piazza, parlando di “resistenza” e invitando a “bloccare tutto fino a quando la Palestina non sarà libera”.

Il questore Paolo Sirna aveva chiesto di spostare la protesta a un’altra data e di limitarla a un presidio statico, vista la forte valenza simbolica dell’anniversario dell’attacco di Hamas a Israele nel 2023. Ma, come già accaduto lo scorso anno, gli attivisti non intendono rinunciare al corteo, nonostante il mancato preavviso del percorso renda di fatto l’iniziativa non autorizzata.

In piazza non saranno presenti partiti e sindacati, mentre a sostenere la mobilitazione restano soprattutto studenti e collettivi universitari, protagonisti anche delle numerose occupazioni nelle scuole torinesi e in provincia. L’appuntamento è considerato ad alto rischio di tensioni e le forze dell’ordine potrebbero intervenire per impedire al corteo di partire.

Piantedosi: “Attenzione altissima, vietare chi inneggia al terrorismo”

In vista delle manifestazioni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ospite di Cinque Minuti su Rai1, ha confermato che la vigilanza è massima, soprattutto nella Capitale:

“Staremo attenti, noi ci preoccupiamo sempre. Non ci sono segnali specifici di allarme ma l’attenzione è molto alta”.

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Sul caso Bologna, Piantedosi ha chiarito la linea del Viminale:

“Siamo sempre molto cauti nel vietare manifestazioni per motivi ideologici, ma inneggiare al 7 ottobre significa fare apologia di un atto terroristico. Quel tema richiama i violenti che poi pongono in essere devastazioni, ecco perché abbiamo deciso di vietarla”.

Mattarella: “7 ottobre vile attacco terroristico”

“Il 7 ottobre del 2023 rimane e rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia: un vile attacco terroristico che avvenne contro inermi cittadini israeliani, recando grave danno alla causa della pace e della reciproca sicurezza in Palestina. Una ferita che ha colpito ogni popolo“.

L’orrore e la condanna, pubblicamente e ripetutamente espressa, per la violenza crudele e inaccettabile delle armi di Israele – che fa pagare alla popolazione di Gaza un intollerabile prezzo di morte, fame e disperazione, cui è indispensabile porre fine, con la necessità che Israele applichi con pienezza le norme del diritto internazionale umanitario – non attenua orrore e condanna per la raccapricciante ed efferata violenza consumata quel giorno da Hamas“.

Mattarella ricorda Giancarlo Siani, ucciso a 26 anni: "L’assassinio dei giornalisti è un assassinio delle nostre libertà"
Il Presidente Sergio Mattarella nel corso del videomessaggio in occasione del 51° Forum Ambrosetti di Cernobbio
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“L’uccisione e le violenze contro centinaia di ragazze e ragazzi che ascoltavano musica in un rave, quelle, nelle loro abitazioni, contro persone inermi di ogni età, dall’infanzia alla vecchiaia, richiamano al dovere di una condanna perenne, rifiutando un accomodante e cinico modo di pensare che rimuova l’infamia di quella giornata”.

“Quanto avviene a Gaza e i diversi sentimenti che suscita non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che, particolarmente nel secolo scorso, ha toccato punte di mostruosa atrocità, e che oggi appare talvolta riaffiorare, fondandosi sull’imbecillità e diffondendo odio”.

A due anni dal 7 ottobre 2023 desidero rinnovare la vicinanza al popolo di Israele e ai familiari delle vittime e delle persone rapite, che vanno immediatamente liberate, nell’auspicio che i tentativi di porre fine a questa inaudita ondata di violenza abbiano al più presto esito positivo”.

“Sono trascorsi due anni dall’ignominia del massacro compiuto dai terroristi di Hamas contro migliaia di civili inermi e innocenti israeliani, donne e bambini compresi. Crimini indicibili che fanno del 7 ottobre una delle pagine più buie della storia. Oggi rinnoviamo la nostra vicinanza ai familiari delle vittime e torniamo a chiedere con forza la liberazione degli ostaggi, che ancora attendono di tornare a casa dopo due anni di prigionia, vessazioni e sofferenze”.

La violenza di Hamas ha scatenato una crisi senza precedenti in Medio Oriente. Allo stesso tempo, la reazione militare di Israele è andata oltre ogni principio di proporzionalità e sta mietendo troppe vittime innocenti tra la popolazione civile di Gaza”.

“L’anniversario di oggi cade in un momento in cui si intravede una concreta possibilità di porre fine a questa guerra. Il Piano di pace presentato dal Presidente Trump — che ha raccolto il convinto sostegno non solo delle Nazioni europee, ma anche di diversi Paesi arabi e islamici — rappresenta un’opportunità che non deve essere sprecata. È necessario giungere a una cessazione permanente delle ostilità, riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e avviare un processo che conduca a un quadro stabile di pace e sicurezza in tutto il Medio Oriente”.

“Abbiamo tutti il dovere di fare quanto è nelle nostre possibilità affinché questa preziosa e fragile occasione abbia successo. L’Italia non ha mai fatto mancare il proprio contributo in questa direzione e continuerà a fare la sua parte“.