L’aumento automatico di tre mesi dell’età pensionabile, previsto per il 2027, potrebbe essere bloccato o rinviato con la prossima Legge di Bilancio. Tuttavia, la misura non riguarderebbe tutti i lavoratori: il Governo sta valutando interventi mirati per contenere l’impatto economico sul bilancio statale.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’esecutivo non ha menzionato la possibile sospensione dell’aumento nel Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), preferendo attendere la stesura finale della Manovra.
Quanto costerebbe bloccare l’aumento dell’età pensionabile
Per scongiurare l’aumento dell’età pensionabile di 3 mesi nel 2027, sarebbe necessario accettare un incremento del debito pubblico di circa 15 punti di Pil entro il 2045 e di 30 punti entro il 2070. Anche limitandosi a un blocco temporaneo per il solo biennio 2027-2028, la spesa resterebbe comunque elevata: servirebbero 3,3 miliardi di euro nel 2027 e 4,7 miliardi nel 2028.
Per questo motivo, il Governo sta valutando un meccanismo che consenta di limitare la platea di chi potrà beneficiare del blocco dell’aumento.
Ipotesi principale: stop ai tre mesi solo per chi ha già compiuto 64 anni
La proposta più accreditata prevede che la sospensione dello scatto di tre mesi sull’età pensionabile si applichi solo ai lavoratori che nel 2027 avranno già compiuto 64 anni.
In pratica, chi raggiunge l’età pensionabile dopo quella soglia continuerebbe a subire l’aumento previsto.
Per fare un esempio chiarificatore, un lavoratore di 62 anni, con 42 anni e 10 mesi di contributi, vedrebbe comunque applicato l’aumento di tre mesi.
Questa soluzione ridurrebbe sensibilmente la platea dei beneficiari e abbatterebbe i costi complessivi della misura: secondo le prime stime, la spesa scenderebbe da circa 1 miliardo a 300 milioni di euro l’anno.
L’alternativa della Ragioneria generale dello Stato
Un’altra ipotesi, avanzata dalla Ragioneria generale dello Stato, è quella di aumentare di un solo mese l’età di pensionamento nel 2027, anziché di tre.
La Ragioneria ha inoltre posto l’attenzione sui coefficienti di trasformazione INPS, ossia il parametro che determina l’importo della pensione in base ai contributi versati e all’aspettativa di vita.
Questo meccanismo, previsto per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, verrebbe messo in discussione se l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita fosse sospeso senza interventi correttivi.
In tale scenario, secondo le stime, le pensioni potrebbero ridursi fino al 9%.
Dibattito aperto
Il dibattito sull’aumento dell’età pensionabile nel 2027 resta aperto. La decisione finale sarà contenuta nella Manovra 2026, che dovrà bilanciare la sostenibilità del sistema previdenziale con la tutela dei lavoratori prossimi alla pensione.