Una marea umana, oltre un milione di persone secondo gli organizzatori, ha attraversato Roma nel pomeriggio di sabato 4 ottobre 2025 per chiedere giustizia in Palestina. Ma il pacifismo è stato minato anche da violenze estremiste.
Un milione di persone in piazza per Gaza
Il corteo, partito da Porta San Paolo e diretto a San Giovanni, ha sfilato per ore in modo pacifico sotto le bandiere della solidarietà internazionale e del movimento Global Sumud Flotilla, in sostegno a Gaza.
Tra canti, cartelli e slogan (alcuni fuori luogo e antisemiti, ma fortunatamente sono pochi) la capitale ha vissuto una giornata di grande partecipazione popolare.
Non sono mancate le ombre. Due gruppi di violenti, per esempio, si sono distaccati dal corteo principale, trasformando le strade in uno scenario di guerriglia urbana.
Gli scontri tra gli estremisti e la polizia
Intorno alle 18, il primo gruppo è stato intercettato in piazza Santa Maria Maggiore. Le forze dell’ordine sono intervenute con idranti e cariche di alleggerimento per disperdere i manifestanti più aggressivi.
Una donna, ferita negli scontri, è stata soccorsa e portata in ospedale. Poco dopo, un secondo gruppo si è mosso verso via Lanza, per poi ricongiungersi con il primo su via Merulana.
Qui sono iniziati i momenti più gravi: bottiglie, fumogeni e petardi lanciati contro la polizia che ha risposto con lacrimogeni e getti d’acqua. Un’auto è stata incendiata e la vetrina di un supermercato Carrefour in via Labicana è andata in frantumi. I vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme che minacciavano i palazzi vicini.
Un filmato con gli scontri:
Guerrilla activity in Rome after the demonstration for Palestine (Italy) 0410025 pic.twitter.com/yIpUGOKlZp
I disordini si sono estesi fino a piazza Vittorio, dove alcune auto sono rimaste coinvolte e si sono verificati lanci di oggetti contro la sede di CasaPound.
Da lì sono partiti a loro volta lanci contro i manifestanti, lo scontro è esploso tra gli estremisti di sinistra e di destra e sembrava essersi esaurito così.
Purtroppo, invece, intorno alle 22, in via Lanza, un gruppo di dieci neofascisti ha aggredito alcuni giovani che stavano tranquillamente tornando a casa dopo il corteo. Armati di caschi e coltelli, si sono avventati sulle vittime all’incrocio con via Merulana. Due ragazzi sono rimasti feriti, uno in modo grave con profonde lesioni alla testa.
Blitz degli estremisti in un bar
Intorno alle 23, invece, nel quartiere Esquilino a Roma, circa trenta persone armate di caschi, spranghe e bastoni hanno assaltato un bar di via dello Statuto, dove si trovavano alcuni manifestanti pro-Palestina reduci dal corteo.
L’attacco ha provocato danni al locale e il ferimento di un dipendente. Gli aggressori, con il volto coperto, avrebbero intonato cori fascisti prima di colpire, mentre i presenti – tra cui famiglie con bambini – sono rimasti scioccati.
Il titolare del bar ha definito la reazione dei clienti ferma e civile.
Landini: “Non abbiamo mai difeso la violenza”
Il bilancio finale parla di 262 persone identificate, 12 fermi, 2 arresti per l’aggressione a un agente e 41 poliziotti feriti. Secondo la Questura.
Il giorno dopo, il segretario della CGIL Maurizio Landini, promotore della manifestazione, ha preso una posizione netta.
“La violenza è una cosa contro chi manifesta. Non abbiamo mai difeso la violenza. Come abbiamo combattuto il terrorismo, combattiamo qualsiasi forma di violenza. Criminali e cretini non c’entrano nulla con chi ha organizzato”.
Maurizio Landini
Scritta antisemita fuori da un fornaio
Landini ha anche condannato uno striscione sul 7 ottobre, definendolo non accettabile e ribadendo che quello fatto da Hamas è un crimine come lo è il genocidio ordinato da Netanyahu.
Nella stessa giornata, la città si è svegliata con un nuovo episodio inquietante. Sulla serranda di un panificio kosher in zona Marconi è apparsa una tremenda scritta antisemita.
“Ebrei di m… bruciate tutti”.
I dipendenti hanno subito allertato il 112. Le indagini sono in corso per identificare i responsabili.
“I violenti sono stati isolati”
Per quanto riguarda le tensioni della manifestazione, invece, il prefetto di Roma Lamberto Giannini ha elogiato la gestione della piazza da parte delle forze dell’ordine e ha sottolineato un aspetto importante.
“I violenti sono stati isolati dal corteo. Resta altissima l’allerta sull’antisemitismo”.
La Questura, nel frattempo, starebbe indagando su un centro sociale della periferia romana che sembrerebbe responsabile degli scontri scoppiati al termine del corteo.
Danneggiata statua di Wojtyla
Tra i brutti episodi avvenuti, anche il danneggiamento di una statua dedicata a San Giovanni Paolo II di fronte alla stazione Termini dove dal 26 settembre è presente un presidio fisso pro Palestina. Sulla base, alcuni estremisti hanno scritto “Fascista di m….”.
“Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall’ideologia che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”, ha commentato Meloni.
Il monito è arrivato dal sito istituzionale della Presidenza del Consiglio, con una presa di posizione dal taglio volutamente politico da parte della premier:
Il sito della Presidenza del Consiglio
Antagonisti cacciati anche dai pacifisti
Ma è essenziale non fare di tutta l’erba un fascio perché le grandi manifestazioni per Gaza hanno visto famiglie, studenti, sindacalisti e associazioni sfilare insieme in un clima di solidarietà.
Il clima è stato macchiato da una minoranza di violenti, ma anche tra i manifestanti, molti hanno preso le distanze da chi cercava lo scontro.
“Bu, pezzi di m… dovete andare via”, hanno urlato in coro i presenti contro un gruppo di incappucciati vestiti di nero nei pressi di San Giovanni.
Bonelli contro i violenti
Presa di posizione anche da parte delle opposizioni che hanno condannato le violenze come Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra.
“I violenti non c’entrano nulla con il corteo”, ha dichiarato.
E infatti, per quanto le violenze degli estremisti al termine della giornata abbiano minato i buoni proposti della protesta, tra le strade romane hanno sfilato centinaia di migliaia di persone pacifiche che hanno manifestato liberamente e senza tensioni.