Nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre 2025, l’Ucraina è stata colpita da uno dei più pesanti raid russi dall’inizio della guerra. Oltre cinquanta missili e circa cinquecento droni hanno preso di mira nove regioni, tra cui Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zaporizhzhia, Černihiv, Sumy, Kharkiv, Kherson, Odessa e Kirovohrad.
Il bilancio ufficiale parla di almeno sei morti – quattro dei quali, tra cui una ragazza di 15 anni, nella regione di Leopoli – e diciotto feriti. Migliaia di civili sono rimasti senza elettricità e acqua, mentre la contraerea ucraina ha abbattuto 73 droni.

Leopoli sotto attacco, Russia abbatte droni
Secondo le autorità locali, Leopoli ha subito il più vasto attacco dall’inizio della guerra: distrutti edifici residenziali e infrastrutture energetiche, con vaste interruzioni di corrente in quartieri come Riasne e Levandivka.
Last night, Ukraine once again came under a combined Russian attack – more than 50 missiles and about 500 attack drones. The Russians struck with cruise missiles, “shaheds” and Kinzhals among other things. The Lviv, Ivano-Frankivsk, Zaporizhzhia, Chernihiv, Sumy, Kharkiv,… pic.twitter.com/lcRrBTqXF1
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 5, 2025
Intanto la Polonia ha fatto decollare jet da combattimento per garantire la sicurezza del proprio spazio aereo, supportata anche da velivoli NATO. “Sistemi radar e difesa aerea sono al massimo livello di allerta”, ha spiegato il comando operativo polacco.

Il ministero della Difesa russo ha invece affermato di aver abbattuto nella stessa notte 251 droni ucraini, inclusi 62 sul Mar Nero e 5 sul Mar d’Azov. Nel frattempo, il governatore di Belgorod ha denunciato raid ucraini sulle infrastrutture elettriche che hanno lasciato senza corrente quasi 40.000 residenti.
Sul fronte diplomatico, il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato gli Stati Uniti:
“Se forniranno missili Tomahawk a Kiev, questo porterà alla distruzione delle nostre relazioni, o almeno delle tendenze positive emerse di recente”.
Zelensky: “Occidente immobile, Putin ride”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato l’immobilità internazionale:
Russia is openly trying to destroy our civilian infrastructure right now, ahead of winter – our gas infrastructure, our power generation and transmission. Zero real reaction from the world. We will fight so that the world does not remain silent and so that Russia feels the… pic.twitter.com/7AXfXD6x7U
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 5, 2025
“La Russia ha colpito impianti energetici, gas, ferrovie e decine di abitazioni civili. Vogliono distruggere le nostre infrastrutture proprio ora, prima dell’inverno. Purtroppo non c’è stata una risposta forte e degna da parte del mondo. Putin ride del silenzio dell’Occidente”.
Secondo il premier ucraino Yulia Svyrydenko, nelle ultime settimane Mosca ha intensificato gli attacchi contro la rete elettrica e del gas, colpendo anche Zaporizhzhia e Černihiv.
Il treno con 110 italiani nel mirino delle esplosioni
Il raid russo ha sfiorato anche un treno con a bordo 110 attivisti italiani del Mean – Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, di ritorno da Kharkiv e diretti verso il confine polacco. A bordo erano presenti rappresentanti di 35 associazioni, tra cui Azione Cattolica, Agesci, Base Italia, Anci, Masci, Fondazione Gariwo e Reti della Carità.
Siamo rientrati in Polonia
per tornare a casa.
Stiamo tutti bene
grazie forse alla fede
e sicuramente alla contraerea ucraina.— Marco Bentivogli (@BentivogliMarco) October 5, 2025
Il convoglio ha assistito a esplosioni a Zhytomyr, Rivne e poi a Leopoli, dove per due ore i passeggeri sono rimasti bloccati in stazione sotto il fuoco della contraerea.

“Attorno a noi cielo illuminato a giorno, incendi e tantissimi colpi”, ha raccontato all’ANSA Marco Bentivogli, ex segretario Fim-Cisl.

“Siamo rientrati in Polonia per tornare a casa. Stiamo tutti bene grazie forse alla fede e sicuramente alla contraerea ucraina“, ha scritto poi Bentivogli su Twitter al termine delle operazioni di soccorso.
Angelo Moretti, presidente del Mean, ha aggiunto:
“Abbiamo provato quello che vivono gli ucraini tutte le notti: la paura di dover fuggire, di vedere la tua casa esplodere. Per fortuna stiamo tutti bene”.
Grazie @Antonio_Tajani for your words of support and solidarity with Ukraine.
We are grateful to Italian volunteers and activists from @MeanAzione mission and glad that all its 110 participants are safe—thanks to the coordinated actions of Ukrainian services and our partners.… https://t.co/wprhZI9Hw2
— Andrii Sybiha 🇺🇦 (@andrii_sybiha) October 5, 2025
Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha confermato che i volontari sono entrati in Polonia e stanno rientrando in Italia:
“Ringraziamo il popolo ucraino per l’aiuto, sempre vicino all’Italia”.