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Flotilla, Tajani: “Primo gruppo di 26 italiani sta per lasciare Israele”

Proseguono le trattative per la liberazione degli altri connazionali ancora trattenuti che non hanno firmato il foglio di rilascio volontario

Flotilla, Tajani: “Primo gruppo di 26 italiani sta per lasciare Israele”

Un primo gruppo di 26 cittadini italiani che si trovavano a bordo delle navi della Global Sumud Flotilla sta per lasciare Israele. A darne notizia è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che su X ha scritto:

Un primo gruppo di 26 cittadini italiani che erano sulla Flottilla sta per lasciare Israele con un charter. Li abbiamo inseriti in un volo della Turkish per Istanbul. Sono già stati trasferiti nella base aerea di Ramon e partiranno da aeroporto di Eilat. Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana. Ho nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti”.

Il rientro avviene mentre proseguono le trattative per la liberazione degli altri connazionali ancora trattenuti. Come spiegato da Tajani, infatti, altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno quindi attendere un’espulsione giudiziaria, prevista per la prossima settimana.

Rientrati i quattro parlamentari

Intanto, in Italia, sono già rientrati i quattro parlamentari che avevano partecipato alla missione della Flotilla – il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi – accolti a Fiumicino dai familiari e da esponenti dell’opposizione. Tajani ha sottolineato che per i parlamentari è stata riconosciuta l’immunità e che il pressing diplomatico sull’omologo israeliano Gideon Sa’ar ha reso possibile la loro liberazione.

Per gli altri 42 italiani ancora in attesa di rimpatrio, la Farnesina ha confermato che sono state effettuate visite consolari: gli attivisti stanno bene, anche se provati dal mese trascorso in mare e dai giorni di tensione seguiti all’operazione militare israeliana contro le barche.

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La Global Sumud Flotilla

Le condizioni detentive, ha segnalato il team consolare, risultano particolarmente disagevoli. Per questo Tajani ha dato istruzioni all’ambasciata di chiedere a Israele una verifica e un miglioramento delle condizioni di detenzione, oltre ad accelerare le pratiche di espulsione.

“Io mi auguro possano rientrare tutti nel nostro Paese il prima possibile, nel giro di un paio di giorni”, ha ribadito il ministro degli Esteri, assicurando che Roma “lavora intensamente con le autorità israeliane” per riportare a casa tutti i connazionali coinvolti.