L’Italia si è fermata. Strade e stazioni invase, porti bloccati e un messaggio chiaro: la solidarietà alla Palestina passa anche attraverso la paralisi delle attività quotidiane. È questo il segnale arrivato dallo sciopero generale indetto da CGIL, USB e altre sigle sindacali dopo l’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana al largo di Gaza.
La giornata di mobilitazione, cominciata all’alba, ha coinvolto scuole, università, trasporti e settori strategici come la logistica. La CGIL ha parlato di “un attacco all’ordine costituzionale e di un genocidio in corso a Gaza”, accusando il governo Meloni di aver abbandonato i cittadini italiani imbarcati sulla Flotilla e di mostrarsi “connivente con Israele”.
Manifestazioni in tutta Italia
Sin dalle prime ore della mattina si sono registrate proteste in tutto il Paese.
Huela general y nueva jornada de protestas y marchas en solidaridad con #Gaza en Italia
Roma 👇🏻 pic.twitter.com/B1JAr6Oxoj— Elisabetta Piqué (@bettapique) October 3, 2025
A Roma gli organizzatori parlano di 50mila persone scese in piazza: studenti, sindacati di base, movimenti palestinesi e sigle della sinistra radicale hanno sfilato dal Colosseo al Circo Massimo dietro lo striscione “Gaza, we are coming”. Le forze dell’ordine hanno invece stimato circa 10mila manifestanti all’arrivo. In mattinata si sono registrate tensioni in un liceo della Capitale, dove slogan pro Palestina gridati in cortile hanno innescato un contatto fisico con membri della comunità ebraica presenti nel vicino tempio.
Roads.#roma#gaza pic.twitter.com/a56aCz4Tip
— Luca Telese (@lucatelese) October 3, 2025
A Torino il corteo ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone, ma è degenerato quando un gruppo di circa 200 antagonisti ha devastato le Officine Grandi Riparazioni, a poche ore dall’arrivo atteso di Ursula von der Leyen, Jeff Bezos e John Elkann. Vetri infranti, sedie divelte, torce e fumogeni: un assalto che ha costretto la polizia a intervenire duramente.

Non meno tesa la situazione a Bologna, dove migliaia di manifestanti hanno cercato di bloccare la stazione centrale. La polizia ha risposto con lacrimogeni e manganellate, mentre alcuni gruppi lanciavano bottiglie e petardi. Per ore la circolazione ferroviaria dell’Alta Velocità è rimasta sospesa, con ripercussioni su scala nazionale.
A Firenze oltre 5mila persone hanno fatto irruzione nella stazione di Santa Maria Novella, occupando i binari e paralizzando il traffico ferroviario. Le forze dell’ordine hanno tentato cariche di alleggerimento, ma i manifestanti sono riusciti a bloccare le partenze. In città è stata occupata anche una sede universitaria, mentre cortei spontanei hanno interrotto il traffico a Prato e Livorno.

A Napoli centinaia di giovani hanno provato a forzare i blocchi delle forze dell’ordine all’ingresso del porto, tra spintoni e lanci di bandiere. A Trieste un gruppo ha tentato di entrare in stazione sfondando i vetri, venendo respinto dalla polizia con lacrimogeni. A Milano gli studenti hanno occupato la Statale, mentre un corteo partito da piazzale Loreto si è diretto verso piazza Duomo tra cori e bandiere palestinesi. A Pisa è stato occupato il rettorato, con la promessa di restarvi fino alla mobilitazione generale.
A Cremona – come riportato da Prima Cremona – il corteo è partito da piazza Roma e si è concluso in piazza Duomo con i cittadini ad esprimere solidarietà al popolo palestinese e difesa della Flotilla, occupando le strade, armati di bandiere della pace e indossando fieri la Kefiah, sciarpa a quadri simbolo dell’artigianato palestinese. A Brescia, il Corteo Pro Flotilla ha invaso la tangenziale Ovest. Come riportato da Prima Brescia, questa mattina sono stati in migliaia a radunarsi in piazza Loggia richiamati dal Coordinamento per la Palestina.
A Bergamo sono state ben diecimila le persone che hanno riempito le strade, ha raccontato Prima Bergamo, causando ovvi disagi al traffico cittadino. Intorno all’ora di pranzo, alcune centinaia di manifestanti hanno anche occupato i binari della stazione, bloccando un treno in partenza per Treviglio-Milano. A Pavia oltre 1.800 persone – come riportato da Prima Pavia -hanno sfilato per protestare contro l’assalto israeliano alla Flotilla umanitaria Global Sumud. Famiglie, studenti e lavoratori hanno manifestato solidarietà ai civili arrestati.
A Lecco tantissimi cittadini hanno preso posizione partecipando al presidio che ha gremito Piazza Diaz. Come riportato da Prima Lecco, circa 2000 le persone, tra lavoratori, studenti e pensionati, che si sono accalcate davanti a Palazzo Bovara, cuore e simbolo delle istituzioni lecchesi.
Le foto delle proteste
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Lo sciopero di oggi rappresenta l’apice di un ciclo di mobilitazioni che negli ultimi giorni ha visto studenti e lavoratori scendere in piazza in tutto il Paese. Ma non è un punto di arrivo: i promotori hanno già annunciato per sabato un nuovo corteo nazionale a Roma, sotto lo slogan “Blocchiamo tutto”. Una sfida che si preannuncia ancora più imponente e che, dopo la paralisi di oggi, rischia di segnare un passaggio politico delicato per il governo.