Nuovi avvistamenti di droni non identificati hanno scosso Germania e Belgio, riaccendendo i timori per la sicurezza aerea e militare in Europa. Dopo la chiusura dell’aeroporto internazionale di Monaco di Baviera nella serata di giovedì 2 ottobre, nella notte successiva circa quindici droni sono stati segnalati sopra la base militare di Elsenborn, in Belgio orientale, a pochi chilometri dal confine tedesco.
Monaco di Baviera: aeroporto chiuso per sette ore
Intorno alle 19:30 di giovedì 2 ottobre 2025, diversi droni di grandi dimensioni sono stati avvistati nei pressi dell’aeroporto di Monaco di Baviera. Secondo fonti di sicurezza citate dalla Bild, si sarebbe trattato di almeno cinque o sei velivoli ad ala fissa con diametro di circa un metro; uno avrebbe avuto un’apertura alare ancora maggiore. La polizia è intervenuta rapidamente con elicotteri e sistemi anti-drone, ma i dispositivi erano già scomparsi.
L’ente tedesco del controllo del traffico aereo (DFS) ha deciso di sospendere tutte le operazioni a partire dalle 22:18, costringendo alla cancellazione di 17 voli e al dirottamento di altri 15 verso scali alternativi come Stoccarda, Norimberga, Vienna e Francoforte. In totale, circa 3.000 passeggeri sono rimasti bloccati: nei terminal sono state allestite brandine, distribuite coperte e forniti snack e bevande. I voli sono ripresi solo alle 5:50 di venerdì mattina.

Il governatore bavarese Markus Söder (CSU) ha chiesto una linea dura:
“Gli episodi dei droni mostrano quanto alta sia la pressione. Da adesso deve valere una regola: abbatterli subito invece di aspettare“.
Anche il ministro degli Interni Alexander Dobrindt ha parlato di “campanello d’allarme” e invocato maggiori investimenti nazionali ed europei in tecnologie di difesa anti-drone. Gli esperti sottolineano che i piccoli UAV commerciali, spesso modificati, sfuggono facilmente ai radar e possono essere usati sia per lo spionaggio sia come strumenti di sabotaggio.
“La competizione tra minaccia e difesa diventa sempre più difficile“, ha ammesso il ministro Dobrindt, evidenziando l’urgenza di un salto tecnologico nella protezione delle infrastrutture europee.
Belgio: 15 droni sopra la base NATO di Elsenborn
Poche ore dopo, attorno all’1:45 della notte, circa quindici droni sono stati avvistati sopra la base militare di Elsenborn, nel Belgio orientale, un campo di addestramento dell’esercito che si estende per 28 km². I velivoli sarebbero stati notati casualmente durante un’esercitazione e sarebbero poi stati osservati anche dalla polizia tedesca di Düren mentre oltrepassavano il confine.

Il ministro della Difesa belga Theo Francken ha confermato l’episodio, definendolo “preoccupante”, mentre la Commissione europea ha ribadito che l’intera UE è a rischio.
“Spetta agli Stati membri svolgere le indagini per identificare origine e responsabilità”, ha dichiarato il portavoce per la Difesa Thomas Regnier.
Un’ondata di allarmi in tutta Europa
Gli episodi di Monaco ed Elsenborn si inseriscono in una serie crescente di incursioni di droni nello spazio aereo europeo. In Germania, nelle ultime settimane, sciami di velivoli non identificati sono stati segnalati su cantieri navali, porti, centrali elettriche e perfino ospedali. Anche la Danimarca, la Polonia e la Norvegia hanno denunciato sorvoli sospetti, puntando il dito contro la Russia nel quadro delle cosiddette minacce ibride legate alla guerra in Ucraina.
Venerdì scorso uno sciame era già stato notato nello Schleswig-Holstein, mentre a Copenaghen i 27 Paesi UE hanno discusso la creazione di un “muro anti-droni” lungo i confini orientali. In Germania il governo intende presto autorizzare la Bundeswehr ad abbattere droni sospetti in prossimità di siti critici, colmando un vuoto normativo che finora ha limitato le possibilità di intervento.