Un sondaggio qualche settimana fa dava il governatore della Calabria uscente Roberto Occhiuto (anche se dimissionario per una vicenda giudiziaria che lo riguarda) al 70%.

Salvini invece si è lanciato oltre, ha detto chiaramente che non si vincerà: si stravincerà.

A poche ore dal voto in Calabria per le Regionali (dopo le Marche, andate al Centrodestra, e Valle d’Aosta, dove si è distinta una lista locale, pochi giorni fa) l’esito delle elezioni sembra scontato nonostante il tentativo del competitor del Centrosinistra (con Pasquale Tridico del M5S) di rilanciare nella punta dello stivale il reddito di cittadinanza (nella versione “locale” reddito di dignità) per ridurre il gap e acquisire consenso.
Calabria, appuntamento al voto a senso unico?
Dunque, domenica e lunedì i cittadini calabresi saranno chiamati alle urne, in quello che è appunto rappresenta il secondo appuntamento elettorale regionale di questo autunno. E altri ne seguiranno fino a novembre (Toscana, Puglia, Campania, Veneto).
L’atmosfera della campagna sembra orientata a un esito a senso unico.
Il Centrodestra nei suoi comizi dei giorni scorsi (presenti i quattro leader, Meloni, Tajani, Salvini, Lupi) ha portato in piazza l’entusiasmo per la conferma di Francesco Acquaroli nelle Marche e accusando il Centrosinistra di strumentalizzare in questa campagna per le Regionali la questione pro Palestina.
Negli stretti contenuti nazionali invece, temi come quello appunto del reddito di cittadinanza promesso è vivace, ma non mancano elementi di stanchezza e temi che, rispetto al passato, sembrano aver perso la capacità di incidere.
Il reddito di dignità non scalda più il cuore…
Un esempio, come accennato, è la proposta di Pasquale Tridico (attualmente europarlamentare ed ex presidente dell’Inps) del cosiddetto “reddito di dignità”, erede del reddito di cittadinanza, che non pare suscitare l’entusiasmo di un tempo.

Allo stesso modo, come forse speravano Pd e M5S, il progetto del ponte sullo Stretto si è rivelato marginale nei comizi: poche polemiche, promesse prudenti, e l’assenza di cantieri reali rendono l’argomento poco spendibile.
Della questione nazionale-internazionale pro Pal abbiamo già detto.
Il tentativo del Centrosinistra di declinarla a livello regionale e farne un baluardo elettorale, nelle Marche si è rivelato fallimentare con una sonora sconfitta di ben 8 punti percentuali nonostante le aspettative della vigilia e gli amarcord di una Regione che fino a sei anni fa era una roccaforte rossa.
I temi veri che faranno la differenza
Ecco allora che tra le questioni più sentite dalla popolazione ci sono due grandi emergenze.
La prima è la sanità, che in Calabria continua a essere fragile e commissariata: molti cittadini si curano in altre regioni, con costi che superano i 300 milioni l’anno.
Occhiuto ha difeso la scelta di ricorrere a medici cubani e ha annunciato l’arrivo di nuove assunzioni dall’estero.
Il secondo grande tema riguarda il lavoro, nodo irrisolto che alimenta emigrazione e scoramento, alimentando il pericolo per molti giovani (ma non solo) di cedere alle “tentazioni” e alle “scorciatoie” offerte dalla criminalità organizzata.
La competizione elettorale, infine, è stata accompagnata da qualche tensioni interne nelle liste.
La vicenda giudiziaria che ha escluso la candidatura di Mimmo Lucano, confermata dal Tar, e le polemiche per la presenza della filosofa Donatella Di Cesare hanno aggiunto ulteriori elementi di discussione.
