L'intervento

Confermato lo sciopero generale di venerdì 3 ottobre 2025. Salvini: “Chi partecipa pagherà le conseguenze”

Meloni: "Weekend lungo e rivoluzione non vanno bene insieme". Landini: "Offende i lavoratori"

Confermato lo sciopero generale di venerdì 3 ottobre 2025. Salvini: “Chi partecipa pagherà le conseguenze”

Lo sciopero generale indetto dai sindacati per venerdì 3 ottobre 2025 è confermato. Al termine dell’ennesima giornata di tensione, la Cgil ha chiamato l’Italia alla mobilitazione per la Flotilla.

Confermato lo sciopero generale di venerdì 3 ottobre 2025

Nel pomeriggio la Commissione di garanzia sugli scioperi ha dichiarato illegittima la protesta.

“Lo sciopero è illegittimo, in violazione dell’obbligo legale di preavviso. E’ inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.

L’Autorità di garanzia ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento.

La Cgil impugna la delibera

Immediata la replica della Cgil. Il leader Maurizio Landini ha confermato la mobilitazione:

“Il nostro sciopero è pienamente legittimo perché noi l’abbiamo fatto rispettando la legge 146 che prevede che di fronte a violazioni costituzionali, la messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori c’è la possibilità di fare lo sciopero senza il preavviso”.

“Anzi impugniamo la delibera della Commissione e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle”.

“Non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali”, non sono tutelati “nostri connazionali arrestati in acque libere” da Israele.

Una mossa che, di fatto, esclude i lavoratori dalla possibilità di multe. Un giudice non si esprimerà prima di una settimana, e dunque non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che hanno aderito alla protesta. In assenza di una precettazione, infatti, l’eventuale sanzione – se comminata – si applica alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato il fermo e non può superare i 50mila euro.

E dal Mit non è arrivata la precettazione. Matteo Salvini, infatti, l’ha definita una “inutile prova di forza”.

“Farò da ministro dei Trasporti tutto il possibile per garantire che domani l’Italia non scenda nel caos. Se poi qualcuno manifesterà, sciopererà ugualmente, aggredirà, bloccherà, ne pagherà penalmente le conseguenze“.

Meloni: “Rivoluzione e weekend lungo non vanno insieme”

Sullo sciopero in giornata era intervenuta la premier Giorgia Meloni, che ha duramente attaccato i sindacati, ricordando anche il lavoro fatto dal Governo per la popolazione di Gaza:

“Lo sciopero di venerdì 3 ottobre non porterà alcun beneficio al popolo della Palestina, in compenso porterà molti disagi al popolo italiano. Lo stesso popolo italiano che ancora ieri veniva ringraziato dai palestinesi per il lavoro che sta facendo. Ricordo che per esempio ieri siamo siamo stati la prima nazione ad aprire un corridoio per i ricercatori.

Ricordo che siamo la nazione non islamica che ha evacuato più persone per essere curate nei propri ospedali e siamo una delle prime nazioni al mondo per consegna di aiuti. Tutto questo è stato fatto con la disponibilità alle risorse del popolo italiano che affronterà nei prossimi giorni temo diversi disagi per una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane”.

“Del resto ce lo spiegano i sindacati, perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.

Landini: “Meloni porti rispetto”

Non ha tardato ad arrivare la replica del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini:

“La presidente del Consiglio dovrebbe portare rispetto a chi paga le tasse e a chi lavora. Dire che con lo sciopero si cerca il weekend lungo è un’offesa. Sono in discussione i valori della democrazia e il diritto delle persone di vivere in pace. Una persona normale e un sindacato che è fatto di valori non può stare a guardare”.

Cosa succede ora

I sindacati hanno già organizzato manifestazioni e cortei in tutta Italia, e l’eventualità che si arrivi allo scontro non è così remota.

Qualche giorno fa era già stato annunciato lo sciopero che riguarda treni (già dalle 21 di giovedì 2 ottobre 2025) e scuola.

A indire l’agitazione nazionale è stato il sindacato Si Cobas: lo sciopero interesserà anche il personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord.

Clicca qui per l’elenco dei treni garantiti con Trenitalia.

Potrebbero risentire dello sciopero anche i treni regionali.

I treni garantiti in Abruzzo

I treni garantiti in Basilicata

I treni garantiti in  Calabria

I treni garantiti in Campania 

I treni garantiti in Emilia Romagna 

I treni garantiti in Friuli Venezia Giulia 

I treni garantiti nel Lazio 

I treni garantiti in Liguria 

I treni garantiti in Lombardia

I treni garantiti nelle Marche

I treni garantiti in Molise

I treni garantiti  in Piemonte

I treni garantiti in Puglia 

I treni garantiti in  Sardegna 

I treni garantiti in Sicilia 

I treni garantiti in Toscana 

I treni garantiti in Trentino Alto Adige 

I treni garantiti in Umbria 

I treni garantiti in Valle d’Aosta

I treni garantiti in Veneto 

Come da prassi sono previste le fasce di garanzia (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21).

Sciopero dei treni, come chiedere il rimborso

Per via dello sciopero, i treni possono subire cancellazioni o variazioni.  I passeggeri che intendono rinunciare al viaggio possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero:

  • fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce;
  • fino alle 24 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni regionali.

In alternativa è possibile riprogrammare il viaggio “a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti”. È disponibile il numero verde gratuito 800 89 20 21.

Si ferma anche la scuola

Venerdì 3 ottobre 2025 si ferma anche la scuola. Il ministero dell’Istruzione ha reso noto che per venerdì 3 ottobre 2025 è previsto uno sciopero nazionale indetto dal Si Cobas. L’iniziativa, inizialmente rivolta a tutte le categorie lavorative pubbliche e private, ha subito una modifica mantenendo così solo l’astensione per il comparto Scuola, che resta l’unico interessato dallo sciopero confermato per l’intera giornata.