SOSTEGNO AL PIANO

Gaza, la Camera dice sì al riconoscimento “condizionato” della Palestina

Tajani: "Pronto il rientro degli attivisti italiani della Flotilla. Abbiamo chiesto a Tel Aviv di fermare le violazioni del diritto internazionale umanitario"

Gaza, la Camera dice sì al riconoscimento “condizionato” della Palestina

L’Aula della Camera ha approvato con 175 voti a favore, 7 astenuti e 108 contrari la risoluzione della maggioranza che introduce per la prima volta l’ipotesi di un riconoscimento condizionato dello Stato di Palestina. Il testo, più articolato rispetto a quello sul solo piano di pace statunitense, impegna il governo ad “attivarsi per riconoscere lo Stato palestinese a condizione che Hamas liberi tutti gli ostaggi e rinunci a ogni presenza politica e militare a Gaza e in Cisgiordania”.

Tra i dieci impegni previsti dalla risoluzione figura anche il sostegno al rapido e sicuro rientro in Italia degli attivisti della Global Sumud Flotilla, bloccata nei giorni scorsi dalle forze israeliane.

Le risoluzioni a Montecitorio

In tutto erano cinque i testi sottoposti al voto: due della maggioranza di centrodestra (una sul piano Trump e una sul riconoscimento condizionato della Palestina), una unitaria di Pd-M5s-Avs, una di Italia Viva e una di +Europa.

La risoluzione Pd-M5s-Avs, che chiedeva il riconoscimento immediato della Palestina entro i confini del 1967 e la tutela degli attivisti della Flotilla, è stata respinta.

La Camera dei deputati

Sono passate invece le mozioni di Italia Viva (centrata sul “piano Blair per Gaza” e sulla soluzione “due popoli e due Stati”) e di +Europa, che hanno confermato il sostegno al piano di pace presentato da Donald Trump.

La risoluzione breve di maggioranza e Azione, che chiede di “sostenere in ogni sede l’iniziativa di pace americana”, è stata approvata con 182 sì, nessun voto contrario e 101 astensioni.

Tajani: “Dalla parte dei civili, Gaza non è Hamas”

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha seguito i lavori riferendo in Aula sulla crisi di Gaza.

“Forse per la prima volta, dopo due anni di un conflitto drammatico, si intravede un concreto spiraglio di pace. Certo, non è il caso di nutrire illusioni premature”, ha detto il ministro prima di ribadire la posizione italiana.

“La crisi umanitaria nella Striscia è inaccettabile. Gaza non è Hamas, i palestinesi non sono Hamas: sono le prime vittime dei terroristi. Come saremo sempre amici del popolo palestinese, così siamo amici del popolo di Israele. Ma abbiamo chiesto a Tel Aviv di fermare le violazioni del diritto internazionale umanitario”.

Tajani: “Fermati 40 italiani. Venerdì possibile rientro”

Particolare attenzione è stata dedicata al caso dei cittadini italiani imbarcati sulla Flotilla.

Tajani: "A Gaza cose inaccettabili, ma non è un genocidio"
Antonio Tajani

“Il numero dei nostri connazionali fermati è ora di 40,” ha aggiornato Tajani. “Sono tutti in buone condizioni, assistiti dai Consolati italiani a Tel Aviv e Gerusalemme. Stiamo lavorando affinché possano rientrare già da venerdì. Chi accetterà di lasciare volontariamente Israele partirà subito, per gli altri sarà necessario attendere i provvedimenti giudiziari di espulsione”.

Secondo quanto riferito dalla Farnesina, la Marina israeliana ha condotto le operazioni di abbordaggio senza violenze, impiegando 16 navi. Gli attivisti verranno identificati al porto di Ashdod per poi essere rimpatriati con voli charter in Europa.