Patente di guida per gli stranieri, in Italia è un'impresa (quasi) impossibile
Colpa di un test finale difficilmente abbordabile per chi sa leggere solo caratteri cirillici, arabi o addirittura ideogrammi e di manuali di preparazione realizzati esclusivamente in italiano.
Avete mai visto un cinese alla guida? Non è l’incipit di una barzelletta e tanto meno uno dei luoghi comuni a cui siamo abituati. La domanda è seria, così come lo è il problema che sta dietro la pressoché totale impossibilità, per tante persone straniere che vivono in Italia, di accedere alla patente. Ma come mai nel nostro Paese è così difficile ottenere il permesso di guida? Colpa di un test finale difficilmente abbordabile per chi sa leggere solo caratteri cirillici, arabi o addirittura ideogrammi e di manuali di preparazione all'esame realizzati esclusivamente in italiano. Dal 2012, inoltre, la riforma ha stabilito che gli esami possono essere solo in italiano, francese e tedesco. Per queste ragioni, sono tanti i casi di stranieri che sono disposti a qualsiasi stratagemma pur di ottenere la patente.
Per gli stranieri in Italia la patente è un'impresa impossibile
Negli ultimi mesi è capitato più volte che alcuni stranieri abbiano fatto uso di auricolari e piccole telecamere nascoste sotto i vestiti per tentare di superare l’esame alla Motorizzazione. Mezzi illeciti e disonesti a cui, tuttavia, sono disposti perché per loro, passare il test finale risulta come una partenza in salita con l'auto per un guidatore alle prime armi. Come raccontato da Prima Bergamo, per gli stranieri in Italia prendere la patente rappresenta un'impresa (quasi) impossibile.
"Ci sono stranieri che ce la fanno e stranieri che purtroppo non ci riescono - spiega Roberto Manni dell’Autoscuola Prima di Bergamo -. Noi come insegnanti cerchiamo di dare una mano, come possiamo, a queste persone. Certo sulla teoria fanno un po’ di fatica. Ma non ne farei una questione di italiani o stranieri. L’esame è uguale per tutti".
Le difficoltà degli stranieri all'esame della patente
Come ben noto, l'esame teorico della patente si svolge alla Motorizzazione tramite un sistema informatizzato dove si deve rispondere a quaranta domande, indicando “vero” o “falso” per ogni quesito. Fin qui nulla di strano. Se non fosse che gli argomenti sui cui prepararsi sono una montagna e i libri esclusivamente in italiano. Sfogliandoli, abbiamo contato una trentina di macro materie da conoscere perché oggetto dei quiz: segnaletica stradale, precedenze, limiti di velocità, formalità amministrative, documenti necessari per la guida, regole di comportamento e così via.
Ebbene, se già un italiano fatica a districarsi in un simile ginepraio, figuriamoci un cinese, un nordafricano o una persona dell’Est, che prima deve tradurre il testo e poi cercare di rispondere. In trenta minuti. Sì perché questa è la durata massima dell’esame. Massimo quattro errori. Al quinto si è bocciati.
"Le difficoltà ci sono - ammette Dario Campana dell’omonima autoscuola di Borgo Palazzo - e differiscono da etnia a etnia. Gli ucraini con il cirillico non hanno grossissime difficoltà. Mentre per l’arabo e il cinese è un problema. Non lo è invece per gli albanesi. I cinesi nella teoria apprendono in maniera molto veloce. Hanno più difficoltà nella pratica. Ogni etnia ha una sua problematica".
Dal 2012 esame solo in italiano, francese e tedesco
Certo non possiamo pretendere né scorciatoie, perché in ballo c’è la sicurezza delle persone, né tanto meno un esame con mille lingue o l’introduzione dell’esperanto. Ma almeno qualche lingua in più. Almeno l’inglese.
Invece no, dal 2012 la riforma ha stabilito che gli esami possono essere solo in italiano, francese e tedesco. Questo per tutelare le minoranze linguistiche presenti sul nostro territorio. Ovvero i bilinguismi della Val d’Aosta e dell’Alto Adige, che possono fare l’esame nel loro idioma d’origine.
Con microfono e auricolare nella mascherina al test della patente
E tutti gli altri? In tanti sono disposti ad adottare stratagemmi di tutti i tipi pur di ottenere la patente. L'ultimo caso ha riguardato una 30enne di origine nigeriana, residente a Bergamo, denunciata perché all'esame teorico della patente ha usato un microfono e un auricolare nascosti nella mascherina.
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