PARADOSSALE

Ford di soli 8 anni: si rompe il motore, ma il pezzo di ricambio non si trova

Della difficoltà nel reperire i ricambi per auto (il cosiddetto "aftermarket") se ne parla da anni. La direttiva Ue sul "Diritto alla Riparazione" però dev'essere ancora recepita dai singoli Stati e non menziona il settore automotive

Ford di soli 8 anni: si rompe il motore, ma il pezzo di ricambio non si trova

Assurdo. E’ la conclusione alla quale arriverete anche voi una volta giunti al termine di questo articolo. Mi chiamo Daniele Pirola e rischio di dover buttare la mia macchina di soli 8 anni, perché Ford non fornisce più un fondamentale pezzo di ricambio del motore.

Si rompe il motore, ma il pezzo di ricambio non si trova

Di strane storie ne raccontiamo tante, ogni giorno (qui su News Prima e anche su StorieCuriose.it, da me diretti), per una volta abbiamo l’occasione per riportarne una “in presa diretta”. Anche ai giornalisti capitano sfortune… non solo a quelli di cui molto spesso scrivono, non credete.

Riavvolgiamo il nastro a tre mesi fa, quando la mia Ford Focus del 2017 comincia a perdere colpi, nel senso che durante la marcia inizia letteralmente a singhiozzare. Cosa sarà mai? Col mio meccanico partiamo dalle candele, poi passiamo ai cavi che portano loro la corrente. Niente da fare: non resta che aprire il motore.

La diagnosi è ferale, c’è da rettificare la testata: le alte temperature durante la combustione, dopo 170mila chilometri, l’hanno rovinata (con una macchina bi-fuel a gpl può capitare). E’ il 24 di luglio quando lascio le vettura nelle mani del meccanico, convinto che due settimane dopo, al ritorno dalle vacanze, la ritroverò pronta… e invece no, perché è estate e anche i rettificatori vanno in vacanza.

Ve la faccio breve, arriviamo a dopo Ferragosto, quando la testata torna all’ovile. E’ pronta per essere rimontata, ma la sfortuna ci mette ancora del suo: il meccanico è bravissimo ad accorgersi che l’albero a camme (sorta di “tubo” che, ruotando, regola il “respiro” del motore, aprendo e chiudendo le valvole per passare da aspirazione a scarico dei gas) è fuori asse, insomma, anche lui, poveretto, si era nel tempo “stortato” e va irrimediabilmente sostituito.

L’albero a camme di aspirazione “incriminato” (codice ricambio Ford OEM 1888079)

E qui casca l’asino, purtroppo per davvero. Finora, piccole “sfighe”, ma chi l’avrebbe detto che a rompersi sarebbe stato l’unico pezzo della macchina impossibile da sostituire?

Già, perché il mio meccanico – nel frattempo siamo già alla fine di agosto – procede a richiedere il pezzo di ricambio, seguendo la filiera consueta, eppure non c’è verso: il pezzo non è recuperabile da nessun ricambista, sembra non sia proprio disponibile sul Mercato. Nemmeno Ford Italia lo fornisce, il pezzo risulta fuori produzione perché “obsoleto“.

Paradossale: ma com’è possibile che una casa automobilistica non garantisca un pezzo di ricambio essenziale per far marciare il motore di una macchina che ha solo 8 anni di vita?

Sembra assurdo, è infatti lo è.

Dopo tre mesi di calvario, settembre è ormai terminato e la Focus è ancora lì in officina… come nel film “Cars”, sconsolata e con gli occhioni mesti. E dire che nelle ultime settimane le abbiamo tentate proprio tutte, contattando ricambisti e siti specializzati dal Portogallo all’Estonia, andando a cercare dai demolitori di mezza Lombardia. Ma si sa che se la fortuna è cieca, qualcos’altro – quando ci si mette – ci vede benissimo: sto benedetto albero a camme è il proverbiale ago nel pagliaio.

Non ci arrendiamo, il mio meccanico è giovane e non conosce la parola resa. Ma tornando alla questione di principio, non esiste che tu compri un’auto nuova nel 2017 e 8 anni dopo corri il rischio di buttarla via perché non si trova un pezzo di ricambio, nemmeno uno compatibile.

Tempi duri per i ricambi (e la legge non aiuta)

Certo, della difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio per le auto (il cosiddetto “aftermarket“) se ne parla da anni, ma ormai non siamo più al tempo dei ritardi nelle forniture post Pandemia e pure le crisi geopolitiche (seppur mai tanto acute quanto ora) non c’entrano nulla, in questo caso. E’ vero, i prezzi delle auto nel frattempo sono schizzati alle stelle (la Focus nel 2017 è costata 15mila euro, adesso a quella cifra ci trovate le macchinine che possono guidare anche i minorenni) e la gente, l’auto che ha, cerca di tenersela stretta il più possibile. La vita delle vetture giocoforza si allunga e i pezzi di ricambio si esauriscono più facilmente, ma non può essere una giustificazione.

Direte:

“Non c’è una legge che obbliga chi vende un prodotto a garantire, per un tot di anni, che siano disponibili anche i pezzi di ricambio per ripararlo?”

Quasi goal anche in questo caso, anzi, palo preso in pieno: “mamma” Ue infatti nel 2020 ha approvato il “Piano d’Azione per l’Economia Circolare”, una bella idea proprio per ridurre i rifiuti e far risparmiare soldi ai consumatori facilitando la riparazione dei beni di consumo.

E’ fatta, allora? Addio obsolescenza programmata? Eh no, perché il “Diritto alla Riparazione” (Right to Repair) per rendere la riparazione accessibile anche dopo la scadenza della garanzia legale è una Direttiva in realtà approvata lo scorso anno, nel 2024, ma che i Paesi membri dell’Unione dovranno recepire entro il luglio del prossimo anno 2026 (quando si dice la jella). E poi al momento l’obbligo considera tecnicamente riparabili anche dopo la scadenza della garanzia legale moltissimi prodotti, ma non è esplicita riguardo al settore automotive. Il che cozza (un altro paradosso) al contempo con il tanto politicamente dibattuto “Green deal” europeo, dato che uno dei suoi pilastri fondamentali è proprio l’economia circolare!

Ford Focus III “CNG Technik” 2017, 120 CV (88 kw), motore 1.6 Ti-VCT Duratec (cod: MUDD)

Dite la verità: un sorriso (benché amaro) sono riuscito a strapparvelo. Ma questa commedia dell’assurdo purtroppo è la vita reale. Tre settimane fa ho anche contattato i colleghi dell’ufficio stampa Ford Italia quanto meno per provare a dare una spiegazione a questo surreale stato delle cose: sono stati gentili, mi hanno assicurato che i reparti competenti stanno facendo il possibile per trovare una soluzione e mi auguro che ci riescano. Intanto, non mi resta che incrociare le dita e allargare il raggio di ricerca: lancio un appello, prima di arrivare a telefonare fino in Molise, dalla pagina virtuale di questa testata online, se qualche ricambista o demolitore di buon cuore avesse in giro pezzi che gli avanzano di una Focus 1.6 del 2017, faccia un fischio…

daniele.pirola@netweek.it