Nei giorni scorsi avevano minacciato di bloccare il Paese con uno sciopero generale senza preavviso, ora il sindacato Usb avverte Giorgia Meloni:
“Se la Flotilla sarà attaccata sarà sciopero generale”.
Usb a Meloni: “Sciopero generale se Flotilla attaccata”
Si alza la tensione sulla questione Gaza. Dopo che la Flotilla ha respinto la mediazione del Governo di consegnare gli aiuti a Cipro e l’Esecutivo ha spiegato di non poter garantire la protezione agli attivisti, a entrare a gamba tesa nella questione è il sindacato di base Usb, che si rivolge direttamente alla premier Giorgia Meloni, dopo che nei giorni scorsi, la premier, aveva tuonato contro l’iniziativa, definendola “gratuita, pericolosa, irresponsabile”.
La leader di FdI, in linea con il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha chiarito i limiti entro cui l’Italia potrà operare:
“Qual è l’alternativa? Forzare il blocco navale di Israele? Mandare le navi della Marina militare e dichiarare guerra a Israele? Su questo mi aspetto una risposta molto chiara da parte dei leader dei partiti dell’opposizione che hanno i loro parlamentari a bordo di queste navi. Il problema è che qui non stiamo giocando a bocce perché stiamo parlando di una guerra”.
A stretto giro la replica del sindacato di base Usb:
“Non dobbiamo entrare in guerra con Israele ma esercitare il massimo della pressione su un paese che sta minacciando i nostri concittadini che stanno portando aiuti umanitari. Al Governo italiano chiediamo di interrompere ogni relazione diplomatica ed economica e di isolare Israele e di assicurare agli equipaggi tutta la protezione possibile. Se la Flotilla venisse attaccata in modo drammatico proclameremo lo sciopero generale”.
“Presidi permanenti in 100 piazze d’Italia”
Stamane, 26 settembre 2025, la nuova mossa dell’Unione Sindacale di Base:
“Subito dopo il grande sciopero generale del 22 settembre e i nuovi attacchi israeliano alla Global Sumund Flotilla, l’Unione Sindacale Di Base, insieme a Global Movement For Gaza, Movimento Studenti Palestinesi In Italia, Udap, Giovani Palestinesi In Italia, Associazione Dei Palestinesi In Italia, Comunità Palestinese In Italia, ha deciso di mettere in campo una iniziativa che vedrà l’installazione di presidi permanenti in 100 piazze d’Italia, per tenere al centro dell’attenzione la questione palestinese in tutta la sua complessità. E’ una tappa di avvicinamento importante alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 4 ottobre. Stasera 26 settembre, verso le ore 21.00 il presidio avrà inizio con un momento assembleare pubblico. Il presidio è aperto a chiunque voglia contribuire a sostenerlo e pertanto invitiamo tutte le realtà che hanno partecipato alla costruzione dello sciopero a partecipare”.
E ancora:
“Il governo balbetta e stenta ad assumere una qualche iniziativa. Stanotte i bombardamenti sono continuati incessanti su Gaza, decine di persone sono già state massacrate all’alba di oggi, mentre il Governo coloniale sionista ha annunciato la chiusura del valico di Allenby con la Giordania, per strangolare e annettere la Cisgiordania. I nostri fratelli e le nostre sorelle che sono sulla Flotilla stanno mettendo a repentaglio la loro incolumità per rompere l’assedio e per supportare la liberazione del popolo palestinese. Noi che siamo l’equipaggio di terra dobbiamo entrare in azione contro il sionismo.
Proclamiamo lo stato di agitazione permanente e l’occupazione di cento piazze per Gaza. A partire da venerdì 26 settembre creiamo accampamenti permanenti in ogni città nelle grandi piazze. A Roma piazza dei Cinquecento, da dove è partito lo sciopero generale. A Genova nei pressi del valico 3, dove sono stati raccolti gli aiuti. Ogni territorio decida la sua piazza, facciamo dell’Italia una grande piazza per la Palestina”.