venti di guerra

Nato e Usa intercettano jet russi. Mosca: “Se li abbattete è guerra”

Nuova giornata di tensione in cielo, in Alaska e Lettonia

Nato e Usa intercettano jet russi. Mosca: “Se li abbattete è guerra”

Una nuova giornata di tensione si è registrata nei cieli occidentali, con due episodi distinti: prima in Alaska, negli Stati Uniti, e successivamente in Europa, nello spazio aereo della Lettonia. Ancora una volta, protagonisti sono stati velivoli militari russi sorpresi a volare troppo vicino – se non addirittura all’interno – delle aree controllate dalla Nato.

Per l’Alleanza atlantica non si tratta più di episodi isolati. La frequenza di queste incursioni ha convinto molti osservatori che Mosca non agisca per caso, ma con precisi obiettivi politici e militari. A conferma della gravità della situazione, è arrivato l’avvertimento diretto dell’ambasciatore russo a Parigi, Alexey Meshkov:

“Se un nostro aereo dovesse essere abbattuto, sarebbe la guerra”.

Nato e Usa intercettano jet russi

La US Air Force ha inviato quattro caccia F-16, supportati da aviocisterne e da un radar E-3, per intercettare due bombardieri strategici Tu-95 e due caccia Su-35 entrati nell’area di identificazione in Alaska. In Europa, due Gripen ungheresi in missione Nato dalla Lituania hanno bloccato cinque velivoli russi – tra cui un Su-30 e tre MiG-31 – che volavano pericolosamente vicino allo spazio aereo lettone.

Meshkov, intervistato dal canale francese RTL e ripreso da diversi media internazionali, ha sottolineato che l’abbattimento di un velivolo russo da parte della Nato scatenerebbe un conflitto diretto. Una dichiarazione pesante, giunta nel pieno delle polemiche sugli sconfinamenti aerei degli ultimi giorni.

Le sue parole hanno fatto eco alle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, secondo il quale i Paesi membri dell’Alleanza dovrebbero abbattere i caccia russi che violano i confini. Una posizione appoggiata soprattutto dai Paesi dell’Europa orientale, ma che inevitabilmente rischia di far salire il livello dello scontro.

Meshkov ha ribattuto accusando la Nato di comportamenti simili:

Molti aerei dell’Alleanza entrano nello spazio aereo russo, volontariamente o meno, ma non vengono abbattuti”.

 Nessun esempio concreto, tuttavia, è stato fornito.

Le violazioni più recenti

Il 10 settembre 2025, la Polonia ha intercettato e abbattuto almeno tre droni russi entrati nei suoi cieli.

Nato e Usa intercettano jet russi. Mosca: "Se li abbattete è guerra"
Abitazione privata polacca centrata da un drone russo

Pochi giorni dopo, un altro drone senza pilota ha sorvolato la Romania per quasi un’ora. Il 19 settembre 2025, l’Estonia ha denunciato l’ingresso di tre caccia MiG-31 russi nel proprio spazio aereo per circa 12 minuti.

Mosca ha respinto tutte le accuse, definendole prive di fondamento. Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha liquidato la vicenda come “isteria esagerata” dell’Occidente:

“La nostra aviazione militare rispetta in maniera rigorosa tutte le regole di volo”.

La questione si intreccia con un altro dossier sensibile: i droni avvistati nei cieli di Danimarca e Svezia, casi che hanno spinto Copenaghen a evocare possibili consultazioni sulla base dell’articolo 4 del Trattato Atlantico.

Nato e Usa intercettano jet russi. Mosca: "Se li abbattete è guerra"
Polizia dispiegata all’aeroporto di Copenaghen dopo l’avvistamento

Il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, ha ribadito la volontà di proteggere le infrastrutture critiche europee:

“Stiamo lavorando con la Danimarca e con tutti gli alleati per garantire la sicurezza”.

Le capitali europee restano però divise sulla linea da adottare. In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani invita alla prudenza:

“Bisogna distinguere tra provocazioni e veri attacchi. Non dobbiamo perdere la testa, servono nervi d’acciaio”.

L’allarme all’ONU

Il tema è arrivato anche all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da New York, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha denunciato l’aggressione russa come una minaccia non solo per Kiev, ma per l’intera comunità internazionale:

“Se accettiamo l’invasione dell’Ucraina, nessun Paese sarà mai al sicuro. Un membro permanente del Consiglio di Sicurezza ha violato la Carta dell’ONU, attaccando brutalmente una nazione sovrana. La nostra sicurezza collettiva dipende dalla resilienza ucraina”.

Costa ha ricordato che, dopo oltre tre anni di guerra, il bilancio è drammatico: città distrutte, migliaia di vittime innocenti e una crescente instabilità globale.

Una crisi senza sbocchi immediati

Le incursioni aeree, le minacce reciproche e le divisioni interne alla Nato rendono lo scenario sempre più complesso. Da un lato, Mosca mostra i muscoli moltiplicando i voli vicino ai confini occidentali. Dall’altro, l’Alleanza deve decidere come rispondere senza correre il rischio di un’escalation irreversibile.