DA BRUXELLES

Ue, Gambino (FdI-ECR): “Su Paesi sicuri approccio Tarquinio indebolisce l’Europa”

"È scorretto affermare che i criteri siano arbitrari o che la procedura accelerata riduca i diritti fondamentali"

Ue, Gambino (FdI-ECR): “Su Paesi sicuri approccio Tarquinio indebolisce l’Europa”

“Il gruppo ECR non condivide l’approccio del relatore Marco Tarquinio, che finisce per indebolire, se non vanificare, la proposta della Commissione europea sulla lista dei Paesi di origine sicuri. Al contrario, noi sosteniamo con convinzione questa proposta, perché fornisce strumenti concreti e indispensabili agli Stati membri per affrontare le sfide migratorie che l’Europa ha oggi di fronte”.

Lo ha dichiarato l’eurodeputato di FdI-Ecr Alberico Gambino, vicepresidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo, intervenendo oggi nella sottocommissione DROI, durante la discussione del parere redatto dal relatore Tarquinio (S&D).

“La proposta della Commissione si fonda su un impianto giuridico solido, su criteri oggettivi e su dati forniti dall’Agenzia europea per l’asilo – ha spiegato Gambino – È dunque scorretto affermare che i criteri siano arbitrari o che la procedura accelerata riduca i diritti fondamentali: la valutazione individuale dei casi resta pienamente garantita e il diritto al ricorso è chiaramente previsto”.

Per Gambino, “rigettare in blocco la lista significa ignorare il lavoro tecnico svolto dalle istituzioni europee, indebolire la credibilità del sistema comune e perpetuare le inefficienze che abbiamo conosciuto in passato”.

Infine, il vicepresidente AFET ha sottolineato come l’approccio del relatore Tarquinio non sia costruttivo e non aiuti il lavoro che l’onorevole Alessandro Ciriani sta conducendo come relatore in Commissione LIBE su questo dossier.

“Per questo chiediamo di procedere senza ulteriori ritardi, perché la proposta della Commissione, insieme ad altre iniziative – in particolare il Regolamento sui rimpatri – rappresenta un cambio di paradigma nella gestione della migrazione e uno strumento essenziale per coniugare la difesa dei confini, l’efficacia dei sistemi nazionali e la protezione delle persone”.