Dopo una settimana di sospensione, Jimmy Kimmel è tornato in onda martedì – 23 settembre 2025 – sera con un monologo carico di emozione e tensione politica. Il conduttore di Jimmy Kimmel Live! era stato fermato da ABC in seguito alle polemiche suscitate da alcune frasi sull’assassinio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, vicenda che ha acceso un dibattito nazionale sulla libertà di espressione negli Stati Uniti della seconda presidenza Trump.
Accolto da una standing ovation nel teatro sull’Hollywood Boulevard che porta il suo nome, Kimmel ha aperto la puntata dicendo: “Come stavo dicendo prima di essere interrotto…“. Poi, con voce rotta dall’emozione, ha chiarito:
“Mai è stata mia intenzione scherzare sull’omicidio di un giovane uomo. Non volevo attribuire colpe a gruppi politici o sociali: stavo cercando di dire l’opposto. Ma capisco la rabbia di chi si è sentito offeso. Se fosse accaduto il contrario, mi sarei sentito allo stesso modo”.
Le accuse all’amministrazione Trump
Il conduttore ha trasformato le sue scuse in un attacco all’amministrazione, accusata di tentare di zittire le voci critiche:
“Il nostro governo non dovrebbe avere il potere di decidere cosa possiamo o non possiamo dire in televisione. Un governo che minaccia di silenziare un comico solo perché non piace al presidente è antiamericano”.

Kimmel ha ringraziato non solo i colleghi conduttori dei late show e gli attori che gli hanno espresso solidarietà, ma anche alcune figure della destra statunitense – da Ted Cruz a Ben Shapiro – che hanno difeso il suo diritto alla satira, pur non condividendo le sue idee.
“Ci vuole coraggio per parlare contro questa amministrazione“, ha detto, “e meritano riconoscimento“.
Trump all’attacco: “Spazzatura democratica”
Pochi minuti dopo la messa in onda, il presidente Trump ha reagito su Truth Social con parole durissime:
“Non riesco a credere che ABC Fake News abbia ridato il lavoro a Jimmy Kimmel. Perché dovrebbero voler riassumere qualcuno che non è divertente e trasmette solo spazzatura democratica?”.
Il presidente degli USA ha poi minacciato ritorsioni legali contro la rete:
“Metteremo alla prova ABC su questo. L’ultima volta mi hanno dato 16 milioni di dollari, questa volta potrebbe essere ancora più redditizio”.
Un caso che divide l’America
Il ritorno in onda di Jimmy Kimmel Live! non è stato trasmesso da tutte le affiliate locali di ABC: circa un quinto della distribuzione nazionale ha scelto di non mandare in onda la puntata. Intanto attori, sceneggiatori e colleghi hanno promosso campagne di solidarietà e persino boicottaggi contro la Disney, proprietaria della rete.
L’episodio ha rilanciato il dibattito sulla libertà di parola e sulla satira politica in un’America segnata dalle pressioni istituzionali. Come ha detto Kimmel in chiusura di monologo, citando ancora Trump:
“Ha provato in tutti i modi a cancellarmi. Invece ha costretto milioni di persone a guardare il mio programma“.