"processatemi in italia"

Bruxelles, la Commissione giuridica difende l’immunità di Ilaria Salis. Salvini: “Vergogna”

L’Eurocamera voterà il 7 ottobre: soddisfazione del Pd, duro attacco del leader della Lega

Bruxelles, la Commissione giuridica difende l’immunità di Ilaria Salis. Salvini: “Vergogna”

La Commissione giuridica del Parlamento europeo (JURI) ha respinto, con voto segreto, la richiesta presentata dall’Ungheria per revocare l’immunità parlamentare a Ilaria Salis, eurodeputata italiana eletta con Alleanza Verdi e Sinistra.

La decisione, presa a Bruxelles martedì, non chiude definitivamente la vicenda ma rappresenta un passaggio politico decisivo: secondo la prassi, infatti, l’assemblea plenaria tende a confermare l’orientamento espresso dalla Commissione. L’ultima parola spetterà all’Europarlamento, che voterà il 7 ottobre 2025 a Strasburgo.

Il voto della Commissione giuridica

Il relatore del dossier, lo spagnolo Adrián Vázquez Lázara del Partito Popolare Europeo, nella sua relazione aveva suggerito di respingere la richiesta ungherese, non ravvisando elementi di “fumus persecutionis”, cioè l’ipotesi di una persecuzione politica dietro l’iniziativa di Budapest. Dopo un confronto interno ai gruppi parlamentari, l’indicazione del relatore è stata confermata a scrutinio segreto.

Pur non essendo vincolante, questa decisione orienta in maniera significativa l’esito della plenaria. Secondo fonti parlamentari, nella stragrande maggioranza dei casi la plenaria ha confermato quanto deliberato dalla Commissione JURI.

Cosa accadrà a ottobre

Il 7 ottobre i 705 eurodeputati riuniti a Strasburgo dovranno decidere in via definitiva. Se l’immunità fosse revocata, la giustizia ungherese potrebbe riaprire il procedimento penale nei confronti di Salis, legato a fatti risalenti al periodo precedente alla sua elezione. In caso contrario, il procedimento resterebbe sospeso fino alla fine della legislatura europea.

Il verdetto avrà un impatto che va oltre la singola vicenda, incidendo sul dibattito sullo stato di diritto in Ungheria, già da tempo al centro di tensioni tra Budapest e Bruxelles.

Le parole di Ilaria Salis

Dopo la decisione, l’eurodeputata ha parlato di un passo importante:

“Oggi la Commissione Juri ha deciso di difendere la mia immunità e l’indipendenza del Parlamento, e di respingere la richiesta di revoca avanzata dal regime ungherese. È un segnale importante e positivo. Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche”.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Salis ha ribadito la sua posizione:

“La mia intenzione non è mai stata quella di sottrarmi a un processo. Ma in Ungheria questo non è evidentemente possibile”. A suo dire, un’eventuale estradizione equivarrebbe a “una condanna già scritta, in un Paese dove la magistratura non è indipendente” e dove rischierebbe “condizioni detentive disumane”.

Bruxelles, la Commissione giuridica difende l’immunità di Ilaria Salis
Ilaria Salis incatenata in aula in Ungheria

Infine, ha rivolto un appello diretto alle autorità italiane:

Processatemi in Italia. Fatelo ora. La legge italiana consente l’apertura di un’indagine anche su fatti commessi all’estero. Spetta alla procura o al ministro della Giustizia attivarsi”.

Il contesto politico

La vicenda si inserisce in un quadro politico complesso. L’Ungheria andrà alle urne nell’aprile 2026 e la vicenda di Salis si intreccia con le tensioni interne al Paese. Parallelamente, il Parlamento europeo è chiamato a decidere anche sull’immunità di Péter Magyar, esponente del PPE e avversario politico del premier Viktor Orbán. Una coincidenza che accende ulteriormente lo scontro, alimentando sospetti di pressioni politiche sul sistema giudiziario ungherese.

Le reazioni in Italia e in Europa

La notizia del voto ha suscitato reazioni immediate. Roberto Salis, padre dell’eurodeputata, ha commentato con sollievo:

“Siamo un pochino più sereni, ma molto felici, ma il voto ufficiale sarà a ottobre. Per fortuna, finora le indicazioni della Commissione non sono mai state smentite dalla plenaria quindi speriamo”.

Soddisfatto anche Brando Benifei, capodelegazione del PD al Parlamento europeo:

“Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini”.


Di segno opposto la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, che su X ha scritto:

“Chi sbaglia, non paga”, allegando una foto dell’eurodeputata con la scritta: “Vergogna, vergogna, vergogna. Poltrona salva, dignità persa”.