MANIFESTAZIONI

Piazze per Gaza: guerriglia a Milano, tre arresti. Tajani: “Così non si aiutano i palestinesi”

A Bologna, Roma e Firenze bloccate le autostrade. Schlein: "Condanno gli estremismi: ma quando Meloni condannerà Israele?"

Piazze per Gaza: guerriglia a Milano, tre arresti. Tajani: “Così non si aiutano i palestinesi”

Una giornata di mobilitazione nazionale per Gaza ha attraversato l’Italia lunedì 22 settembre, con cortei, scioperi e blocchi che hanno coinvolto migliaia di persone. In molte città lo sciopero generale indetto dall’Unione sindacale di base (Usb) ha paralizzato trasporti, scuole, porti e fabbriche, tra proteste pacifiche e momenti di violenza.

Scontri violenti a Milano

Milano è stata l’epicentro degli scontri più duri. Dopo un corteo partito da piazza Cadorna e diretto verso la stazione Centrale, la manifestazione è degenerata in guerriglia urbana. I manifestanti hanno tentato di entrare nello scalo ferroviario attraverso l’ingresso della metropolitana, ma sono stati respinti dalla polizia in assetto antisommossa.

L’atrio della stazione è stato invaso dai lacrimogeni, viaggiatori bloccati nella Galleria delle Carrozze hanno chiesto di poter uscire mostrando i biglietti, mentre fuori in piazza Duca d’Aosta e lungo via Vittor Pisani sono volati pietre, bottiglie e fumogeni.

Sono rimasti feriti circa cinquanta agenti, ventitré dei quali medicati in ospedale. Otto persone sono state fermate, tre delle quali sono state arrestate, e la circolazione ferroviaria è stata interrotta per mezz’ora, con ritardi fino a due ore. Durante gli scontri è anche divampato un incendio in un appartamento affacciato sul viale.

Nessun incidente a Roma

A Roma la protesta ha assunto i toni di una marcia di massa: oltre 30mila persone hanno attraversato la città da piazza dei Cinquecento fino all’università La Sapienza, passando per la Tangenziale Est occupata per chilometri.

Studenti, lavoratori e sindacati hanno scandito slogan come “Free Palestine” e “Blocchiamo tutto”, mentre alcuni studenti hanno infine occupato la facoltà di Lettere. La manifestazione si è svolta senza incidenti, con gli automobilisti in coda che hanno suonato i clacson in segno di solidarietà.

A Firenze e Bologna bloccata l’autostrada

La situazione è stata più tesa a Bologna, dove migliaia di persone hanno bloccato autostrada e tangenziale. La polizia ha usato idranti e lacrimogeni per sgomberare le carreggiate, mentre un gruppo di manifestanti ha lanciato pietre, bottiglie e biciclette contro gli agenti in via Stalingrado. Otto i fermati. Già in mattinata la stazione centrale era stata presidiata da blindati, e nel quartiere universitario erano comparsi blocchi davanti a Giurisprudenza e Matematica.

A Firenze la giornata è iniziata con il blocco del casello di Calenzano sull’A1. Migliaia di persone hanno poi sfilato fino a Campi Bisenzio, dove, davanti alla sede di Leonardo, sono partiti lanci di sassi, petardi e bottiglie contro le forze dell’ordine. Una grande bandiera palestinese è stata appesa all’opera “Ruota del tempo” dell’artista Dani Karavan.

Gli altri cortei

Anche Genova, Trieste, Torino e Napoli hanno visto cortei imponenti. Nel capoluogo ligure, ventimila persone hanno manifestato pacificamente contro il traffico di armi nei porti, mentre a Trieste tremila lavoratori hanno risposto all’appello dei portuali genovesi. A Torino, invece, alcuni attivisti hanno occupato i binari di Porta Nuova e altri hanno bloccato il traffico incatenandosi in corso Vittorio. A Napoli oltre 15mila persone hanno riempito piazza Mancini, con un corteo che ha occupato per venti minuti i binari della stazione centrale e acceso fumogeni davanti all’università Federico II.

Meloni: “Immagini indegne”

La giornata ha avuto immediato risalto politico. La premier Giorgia Meloni ha parlato di “immagini indegne” e ha accusato i manifestanti violenti di “non cambiare la vita dei palestinesi ma danneggiare quella degli italiani”.

Indegne le immagini che arrivano da Milano: sedicenti “pro-pal”, sedicenti “antifa”, sedicenti “pacifisti” che devastano la stazione e generano scontri con le Forze dell’Ordine. Violenze e distruzioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti. Un pensiero di vicinanza alle Forze dell’Ordine, costrette a subire la prepotenza e la violenza gratuita di questi pseudo-manifestanti. Mi auguro parole chiare di condanna da parte degli organizzatori dello sciopero e da tutte le forze politiche“, ha scritto la premier su X.

Solidarietà alle forze dell’ordine è arrivata anche da Matteo Salvini e dai presidenti di Camera e Senato, mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito quanto accaduto a Milano “un deliberato attacco contro la polizia”.

Antonio Tajani, da New York, ha sottolineato che “bloccare autostrade, stazioni e porti non aiuta la popolazione palestinese, ma danneggia l’economia e il turismo”.

Schlein: “Meloni condanni anche Netanyahu”

Dalle opposizioni sono arrivate parole di condanna per le violenze ma anche accuse all’esecutivo. La segretaria del Pd Elly Schlein ha ribadito che “la devastazione della stazione e il ferimento degli agenti non sono mai giustificabili”, ma ha chiesto a Meloni di “condannare i crimini di Netanyahu, non solo quelli che fanno comodo a Trump”.

Giuseppe Conte ha invitato il governo a riconoscere lo Stato di Palestina, mentre Avs ha promesso di “continuare a battersi al fianco della maggioranza dei cittadini italiani”.

Lo sciopero, rivendicato come “un grande successo” dall’Usb, ha mostrato l’ampiezza di una mobilitazione che ha coinvolto milioni di lavoratori e studenti. Ma gli scontri di Milano e Bologna hanno acceso un duro confronto politico che promette di proseguire nei prossimi giorni, dentro e fuori dal Parlamento.