La Lega si ritrova sul pratone di Pontida per la sua 33ª edizione, tra vecchi simboli padani, bandiere con il leone di San Marco e un nuovo slogan: “Senza paura”. Il raduno 2025, però, segna una virata netta sul piano politico e simbolico: Matteo Salvini rilancia il suo no a ogni coinvolgimento italiano nella guerra in Ucraina, mentre Roberto Vannacci, l’ex generale dei parà diventato in pochi mesi vicesegretario federale, conquista platea e riflettori.
In diretta da PONTIDA: liberi, forti e SENZA PAURA! https://t.co/OANCDBvUso
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 21, 2025
Salvini: “Non manderemo i nostri figli a morire in Ucraina”
Il segretario della Lega e vicepremier, presente sul palco nonostante i problemi di salute (calcoli renali), come riportato da Prima Merate, ha scelto di aprire il suo discorso ricordando l’attivista trumpiano Charlie Kirk, ucciso negli Stati Uniti, al quale ha chiesto di dedicare “un applauso che arrivi fino in Arizona”. Poi il passaggio più politico:

“Non manderemo mai i nostri figli e i nostri nipoti a combattere in Ucraina. Non siamo in guerra contro nessuno. L’Italia è contro la guerra e io chiedo a tutti gli amministratori della Lega di depositare mozioni nei Comuni per ribadirlo”.
Altri partiti avranno più soldi, avranno poteri finanziari alle spalle, avranno sindacati politicizzati a disposizione, avranno amici potenti e televisioni serventi, ma non hanno voi. Voi siete la forza della Lega: tante bandiere, tanti Uomini e Donne venuti da vicino e da… pic.twitter.com/aiKb1LF0T0
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 21, 2025
Una dichiarazione che conferma la linea del no al riarmo europeo, al progetto di esercito comune e a nuovi fondi UE per la difesa. Salvini ha insistito sul fatto che “l’Italia deve difendere i propri confini, non impegnarsi in conflitti lontani”.
Salvini ha parlato anche delle banche:
“Le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi è in difficoltà. Parlo delle grandi banche, quelle che lo scorso anno hanno guadagnato più di 46 miliardi di euro. Non chiederemo aiuto alle piccole banche dei territori, ma a quelle che hanno realizzato utili superiori a 500 milioni, approfittando degli interessi e delle commissioni che chiedono ai cittadini. Non credo che chi ha guadagnato 46 miliardi per poi distribuire dividendi da centinaia di milioni riuscirà a distribuire solo 42 o 43 miliardi: i palazzi della finanza e del potere non avranno problemi a fare la spesa”.
L’ascesa di Vannacci: applausi e slogan
Se Salvini ha blindato la rotta, è stato però Roberto Vannacci a scaldare la folla. L’ex generale, arruolato nella Lega solo pochi mesi fa e già promosso vicesegretario, ha aperto il suo intervento citando il Giuramento di Pontida di Giovanni Berchet, un richiamo che la platea ha accolto con entusiasmo.
Il suo discorso ha toccato i temi che lo hanno reso popolare: la difesa dell’identità nazionale, la denuncia dell’“islamizzazione delle città” e il rifiuto della “società meticcia”.

“Per chi non rispetta le nostre leggi c’è un solo futuro: la remigrazione”, ha tuonato dal palco, ricevendo uno degli applausi più fragorosi della giornata.
Sui prati campeggiavano striscioni con il suo nome e magliette ispirate ai suoi libri, segno di una base che lo ha ormai eletto a nuovo punto di riferimento.
Tra radici e nuove sfide
Il raduno ha visto la partecipazione di tutta la sua dirigenza: ministri come Giuseppe Valditara(Istruzione), Alessandra Locatelli (Politiche sociali), Roberto Calderoli (Affari regionali e Autonomie) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), insieme all’assessore regionale Alessandro Fermi, al sottosegretario regionale Mauro Piazza, e ai governatori Luca Zaia(Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia).
🇫🇷 @J_Bardella: “Charlie Kirk ha lanciato il messaggio del coraggio. Il coraggio di difendere le proprie idee, il coraggio di dire la verità, il coraggio di amare la propria Patria, anche quando dà fastidio. Questo è il coraggio che ci guida a Pontida e in tutta Europa. Oggi con… pic.twitter.com/q10tDBixOK
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 21, 2025
Presenti anche alleati europei come Jordan Bardella (Rassemblement National) e Santiago Abascal (Vox) ma anche Flavio Bolsonaro, figlio dell’ex presidente brasiliano Jair. Sullo sfondo, i simboli storici del Carroccio: la sagoma rossa di Alberto da Giussano, il bandierone lombardo, la scritta “Padroni a casa nostra”.
🇧🇷 @FlavioBolsonaro: “Noi non possiamo rinunciare ai nostri valori cristiani. Dio, patria, famiglia e libertà. Con la sinistra al potere, il Brasile ha perso la sua sovranità. Ma noi lotteremo affinché la nostra bandiera non venga sostituita da quella rossa del comunismo”.… pic.twitter.com/lIO1GJtZUh
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Tra i militanti si sono raccolte firme contro il Green Deal e per l’autonomia lombarda, mentre sugli stand circolavano libri di Salvini, Vannacci e Borghi.
L’annuncio: manifestazione il 14 febbraio
Prima di chiudere, Salvini ha rilanciato la mobilitazione:

“Non prendete impegni per il 14 febbraio. Daremo vita alla più grande manifestazione per difendere i valori, i diritti, i confini e le libertà della civiltà occidentale”.
Un appuntamento che punta a consolidare la nuova immagine di una Lega radicalizzata sui temi della sicurezza, dell’identità e del rifiuto della guerra.
IL RESOCONTO COMPLETO: Pontida 2025: Lega tra identità, applausi per Charlie Kirk remigrazione