Come si suol dire: fatta la legge, trovato l’inganno. Stanno diventando virali, sui social, dei video che ben sintetizzano il modo in cui gli studenti delle scuole superiori intendono aggirare il divieto imposto dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di cellulari in classe.
@irenonaaa ci sto prendendo gusto a fare sti tipo di video random #fyp #trend #school #2025 #real ♬ original sound – singhkage
Al di là del sarcasmo, pare che molti adolescenti aggirino il divieto consegnando dei vecchi dispositivi ai professori, all’inizio delle lezioni, tenendo con sé gli smartphone realmente in uso…
Così gli studenti dribblano il divieto smartphone di Valditara
Davanti al nuovo stop ministeriale agli smartphone in classe, gli studenti hanno risposto con una parata di cimeli degna di un mercatino dell’usato. Qualcuno ha rispolverato il mitico Nokia 3310, famoso più per la sua indistruttibilità che per le chiamate. Altri hanno riesumato i Game Boy dai cassetti, mentre i più ironici hanno tirato fuori le cornettoni a disco dei nonni, immaginando di portarsele in tasca per la ricreazione.
@racheleemartelli mentalità vincente #perte #foryoupage #foryou @c @JJ @emicola_1305 ♬ suono originale – Giovanni Gallo
Naturalmente, nessuno crede davvero che le aule italiane si riempiranno di suonerie monofoniche o joystick sgangherati. La maggior parte degli studenti ammette di non avere alcuna intenzione di rinunciare al proprio smartphone, e c’è chi ipotizza strategie parallele.
@santo.mino a volte ho paura che crolli tutto quanto…📞#scuola #neipertee #fyp #viral #perte #preghiamo ♬ original sound – emas_world
Sui social i ragazzi discutono e ammettono che le nuove norme sono facilmente aggirabili, tra secondi telefoni e tablet. Anzi, sugli stessi tablet è possibile installare app e navigare senza troppi problemi.
Non ovunque, però, l’atmosfera è così rilassata. In alcune scuole i controlli si sono intensificati:
“Ora c’è più attenzione da parte dei docenti e si può arrivare fino alla sospensione più facilmente”, racconta un altro studente.
@azzurra.lombardellii siamo una classe particolare #perte #fyp ♬ original sound – emas_world
La regola del “silenzio digitale”
Il provvedimento ministeriale è chiaro: dagli asili alle superiori, niente smartphone in aula. Via le notifiche lampeggianti sotto il banco, addio alle chat di classe che accompagnano di nascosto le ore di matematica. Con una sola eccezione: gli studenti con disabilità o particolari esigenze educative, per i quali è prevista una deroga. Stesso discorso per chi frequenta indirizzi tecnologici, dove un cellulare è più uno strumento di lavoro che una fonte di distrazione.

Ogni istituto ha adottato soluzioni diverse. C’è chi ha scelto gli armadietti ad hoc, chi raccoglie i dispositivi alla prima ora per riconsegnarli solo alla campanella finale, e chi ha optato per regole progressive: dalle semplici note disciplinari fino a sospensioni che possono arrivare a quindici giorni.
E adesso?
La vera domanda, però, resta aperta: funzionerà? A fine anno scolastico i presidi tireranno le somme, e si capirà se davvero la misura avrà ridotto le distrazioni digitali o se, più semplicemente, avrà resuscitato l’arte (quasi perduta) di scarabocchiare sui diari e chiacchierare nei corridoi.
Intanto i video ironici stanno funzionando (e molto) sui social…