ANALISI BIOLOGICHE

Russia, la vedova di Navalny: “È stato avvelenato, abbiamo le prove”

"Vladimir Putin è colpevole dell’omicidio di mio marito. Meritiamo tutti di conoscere la verità". Replica fredda del Cremlino

Russia, la vedova di Navalny: “È stato avvelenato, abbiamo le prove”

Alexei Navalny, principale oppositore del Cremlino morto il 16 febbraio 2024 a 47 anni nella colonia penale artica di Kharp, sarebbe stato avvelenato. A denunciarlo è la vedova Yulia Navalnaya, che in un video diffuso sui social ha dichiarato:

Affermo che Vladimir Putin è colpevole dell’omicidio di mio marito, Alexei Navalny. Accuso i servizi segreti russi di aver sviluppato armi chimiche e biologiche proibite. Esigo che i laboratori pubblichino i loro risultati. Finché rimarrete in silenzio, non si fermerà”.

Le analisi biologiche

Secondo Navalnaya, i collaboratori del leader dell’opposizione sarebbero riusciti a introdurre di contrabbando campioni biologici all’estero prima della sepoltura.

“Due laboratori in Paesi diversi li hanno analizzati e, indipendentemente l’uno dall’altro, hanno concluso che Alexei è stato avvelenato. Questi risultati sono di pubblica importanza e devono essere resi noti. Meritiamo tutti di conoscere la verità”, ha spiegato la vedova, senza però diffondere ulteriori dettagli o indicare la sostanza utilizzata.

A rafforzare i sospetti, nelle ultime ore, sono state pubblicate anche fotografie della cella di Navalny: un ambiente angusto, con tracce di sangue e vomito sul pavimento accanto a un quaderno e a un dizionario. Immagini diffuse da Leonid Volkov, storico collaboratore del dissidente, che ha accusato il Cremlino di un “assassinio straziante con il veleno”.

Le testimonianze

Il team di Navalny riferisce di aver raccolto le deposizioni di almeno cinque dipendenti della colonia penale, secondo cui l’oppositore sarebbe stato colpito da convulsioni poco prima di morire. Una dinamica che contraddice la versione ufficiale delle autorità russe, secondo cui l’uomo “si è sentito male durante una passeggiata” e le manovre di rianimazione sarebbero risultate vane.

Russia, la vedova di Navalny: "È stato avvelenato abbiamo le prove"
Alexei Navalny e Yulia Navalnaya

Non è peraltro la prima volta che Navalny sarebbe stato vittima di un attacco con agenti tossici. Nel 2020 era sopravvissuto a un avvelenamento con Novichok, un agente nervino di produzione sovietica, durante la campagna elettorale in Siberia. Trasferito in Germania, era riuscito a riprendersi, per poi tornare in Russia nel gennaio 2021, dove fu arrestato e condannato a oltre 30 anni di carcere per accuse di “estremismo” considerate da osservatori internazionali come politicamente motivate.

Reazioni internazionali

Le accuse di Yulia Navalnaya hanno subito trovato eco all’estero. La Francia ha espresso “viva preoccupazione” per i risultati dei laboratori occidentali e ha ribadito che considera le autorità russe “pienamente responsabili” della morte del leader dell’opposizione.

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Dmitry Peskov

Dal Cremlino è arrivata una replica fredda: il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato di “non essere a conoscenza” delle affermazioni della vedova.