IL CASO

Blitz di studenti Propal all’Università di Pisa: interrotta la lezione di un prof pro Israele

Dure reazioni della ministra Bernini e della comunità ebraica. A Torino intanto un professore è stato sospeso per un'esternazione sul'Idf

Blitz di studenti Propal all’Università di Pisa: interrotta la lezione di un prof pro Israele

Tensione al Polo universitario delle Piagge a Pisa (Toscana), dove martedì 16 settembre 2025 un gruppo di circa 15 attivisti del collettivo Studenti per la Palestina ha fatto irruzione in un’aula del Dipartimento di Scienze politiche interrompendo la lezione di Diritto pubblico comparato tenuta dal professor Rino Casella.

Come riportato da Italia Sette, l’azione, accompagnata da bandiere palestinesi e slogan gridati al megafono, si è presto trasformata in un parapiglia che ha coinvolto il docente e alcuni studenti presenti.

La denuncia del professore

Secondo quanto denunciato da Casella, i manifestanti lo hanno accusato di essere un “professore sionista” e lo avrebbero strattonato, colpito con calci e pugni, strappandogli di mano il libro di testo e un quaderno con una bandierina americana sulla copertina.

Rino Casella

“Sono intervenuto per fare da scudo a uno studente che cercava di togliere la bandiera palestinese ai manifestanti e sono stato colpito anch’io”, ha raccontato.

Trasportato al pronto soccorso, al docente sono state diagnosticate contusioni con una prognosi di sette giorni. Successivamente si è recato in questura per sporgere denuncia.

La rivendicazione degli studenti

Sul loro profilo Instagram, gli Studentə per la Palestina hanno spiegato l’azione come una forma di protesta contro i massacri a Gaza:

“Abbiamo fermato le lezioni, perché è inaccettabile che l’Università di Pisa dopo due anni continui ancora indisturbato la sua attività accademica ipocrita e complice del genocidio. Mentre entravamo nelle aule per informare di quanto accaduto nelle ultime ore a Gaza City ci siamo imbattutə in un professore sionista che in ogni modo ha tentato di non far entrare la voce solidale con la Palestina nella sua aula. Abbiamo deciso di occupare la sua lezione, annullandola, e prendere tutto lo spazio di cui la Palestina ha in questo momento bisogno”, hanno scritto.

Un momento dell’irruzione in aula

Il collettivo ha anche annunciato la partecipazione ad un corteo cittadino per la serata del 16 settembre in piazza XX Settembre e alla giornata di sciopero nazionale prevista per il 22 settembre con lo slogan “Blocchiamo tutto”.

Ministra Bernini: “Fatto intollerabile”

L’episodio ha sollevato immediate reazioni politiche. La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha definito quanto accaduto “intollerabile”:

Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma”, ha scritto su X.

Bernini ha anche poi telefonato personalmente al rettore Riccardo Zucchi, al docente aggredito e al prefetto di Pisa.

Solidarietà al professore è giunta anche da Azione Universitaria, che ha condannato l’atto definendolo “vergognoso, violento, intimidatorio, che trasforma l’università in un campo di battaglia”.

La reazione della comunità ebraica

Durissima anche la reazione della comunità ebraica, tanto nella figura della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni, che in una nota dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI).

Quel che è successo all’Università di Pisa è proprio l’escalation che da tempo temiamo e avvertiamo come deriva della violenza già lungamente tollerata, in nome della “dialettica democratica”, e come appiattimento sulla narrativa propagandistica di Hamas”, ha affermato Di Segni.

“Va ricordato che i palestinesi sono strumentalizzati da chi li considera scudi umani e nessuna irruzione nelle aule potrà mai soccorrerli. Anzi così si continua a legittimare il terrorismo. Noi speriamo che l’anno accademico si avvii invece con ben altre capacità di comprendere la complessità escludendo giudizi arbitrari e violenza verbale e fisica”.

Noemi Di Segni

“Quanto accaduto oggi all’Università di Pisa, con l’irruzione in aula e il ferimento del professor Rino Casella, rappresenta un’escalation preoccupante, richiamando dinamiche già viste lo scorso maggio al Campus Einaudi di Torino. Non si tratta di una semplice contestazione: è un attacco diretto alla libertà accademica e alla sicurezza della comunità universitaria“, recita invece il comunicato UGEI.

“Come UGEI, esprimiamo piena solidarietà al docente coinvolto e ribadiamo con forza che violenza e intimidazione non possono trovare spazio negli atenei italiani. Serve un argine deciso contro questi comportamenti, perché l’università deve restare un luogo di studio, confronto e crescita, non un palcoscenico di propaganda”.

A Torino sospeso professore israeliano

Pini Zorea, docente dell’università israeliana di Braude, ospite (guest lecturer) di un corso di dottorato del Politecnico di Torino, ha difeso durante la lezione l’Idf definendolo “l’esercito più pulito al mondo“. Per questo motivo, il professore è stato sospeso dall’ateneo.

“Appena venuto a conoscenza dell’inaccettabile esternazione, ho disposto, con effetto immediato, l’interruzione del modulo e la sospensione di ogni attività con il docente, che verrà convocato per un chiarimento su quanto avvenuto”, ha dichiarato il rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, a proposito delle dichiarazioni fatte dal docente israeliano Pini Zorea.

“Il Politecnico, anche attraverso i suoi Organi di Governo – prosegue il rettore – ha da sempre condannato con piena evidenza ogni forma di violenza, ripudiando la guerra ed esprimendo sdegno e riprovazione per il continuo massacro della popolazione civile a Gaza, sollecitando altresì le istituzioni governative e universitarie a impegnarsi fattivamente per raggiungere una situazione di pace. Tale posizione è oggi ancora più forte e risoluta a seguito degli inaccettabili eventi di questi giorni”.

A Milano e Firenze annunci pro Gaza

Il Senato accademico della Statale di Milano ha invece approvato una mozione con la quale stabilisce di astenersi dal procedere “a nuove stipule con università e istituzioni che siano direttamente o indirettamente implicati nelle violazioni attualmente in essere” a Gaza.

Anche l’Università di Firenze ha votato una mozione con cui si impegna a valutare “gli accordi con università, enti e istituzioni israeliane e mantenere solo quelli che non contribuiscano al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Palestinese e al perpetrarsi delle gravissime violazioni del diritto internazionale“.