Concerti da tutto esaurito in pochi istanti, biglietti che spariscono misteriosamente per poi ricomparire a ridosso dell’evento, rivendite parallele con prezzi triplicati e fino a raggiungere anche i 2mila euro (come ad esempio proprio in questi giorni per il tour dei Radiohead): è il lato “oscuro” della musica live che Codici, associazione a tutela dei consumatori, porta all’attenzione delle autorità.
Nei mesi scorsi, e già ce ne eravamo occupati, era stato Federico Zampaglione dei Tiromancino a denunciare pratiche non proprio ortodosse nell’organizzazione dei concerti live e nella vendita dei biglietti.

Ora, alla fine dell’estate e in vista dei prossimi concerti l’associazione riporta d’attualità la questione.
I “sold out lampo” dei concerti: cosa c’è dietro
Secondo Codici, il fenomeno dei “sold out lampo” non sempre corrisponde alla realtà e nasconderebbe delle “insidie” per i consumatori come dalle parole del presidente di Codi Lombardia, Davide Zanon:

“I fan vengono penalizzati perché i biglietti esauriti in pochi minuti tornano disponibili su piattaforme terze a cifre esorbitanti, oppure addirittura sugli stessi canali ufficiali, spesso poche ore prima del concerto e in alcuni casi persino a prezzo ridotto”.
Su quest’ultimo aspetto emblematico era stato il caso del concerto di questa estate di Elodie a Milano, a San Siro (che verrà trasmesso giovedì sera da Canale 5): in quell’occasione, a ridosso dell’evento, attraverso delle email i biglietti vennero proposti a prezzi “stracciati”: anche a 10 e 15 euro.

Una dinamica che alimenta il sospetto di una gestione opaca della biglietteria, mina la fiducia del pubblico e apre la strada a bagarinaggio digitale e truffe online, dove proliferano biglietti falsi o mai consegnati agli ignari e ingenui acquirenti.
Le richieste di Codici
Ecco allora che per garantire trasparenza e tutelare i consumatori, Codici chiede:
- chiarezza sul numero reale di biglietti messi in vendita al pubblico;
- un monitoraggio costante da parte di Agcom, Polizia Postale e Guardia di Finanza;
- limiti più rigidi agli acquisti multipli di ticket;
- controlli severi sulle piattaforme di rivendita secondaria, con sanzioni per chi specula sui prezzi;
- maggiore responsabilità e collaborazione da parte degli organizzatori di eventi e delle società di ticketing.
Un ventaglio di richieste che ha l’obiettivo di provare a trovare delle soluzioni, come spiegato ancora da Zanon:
“Il diritto alla cultura e alla partecipazione non può diventare un privilegio per pochi, né un terreno fertile per speculatori e truffatori. Chiediamo un tavolo di confronto urgente con istituzioni, organizzatori e piattaforme di ticketing per trovare soluzioni concrete e strutturate”.
Con la stagione estiva dei grandi concerti ormai alle spalle e in vista dei tour in arrivo tra fine anno e 2026, la battaglia per riportare trasparenza nel settore live sembra appena cominciata.
LEGGI ANCHE: I finti concerti sold out e la truffa dei biglietti che rispuntano: scoperchiato il vaso di Pandora