La Vuelta di Spagna 2025 si è chiusa nel caos. La 21ª e ultima tappa della corsa ciclistica, prevista da Alalpardo a Madrid, è stata annullata ieri pomeriggio dopo che oltre centomila manifestanti filo-palestinesi hanno invaso il percorso, bloccando i corridori a 56 chilometri dal traguardo.
Huge crowds in Madrid, Spain block the La Vuelta cycling race in protest to Israel’s participation, amidst Israel’s escalating attacks on the Gaza Strip. pic.twitter.com/sfmAzmd6Jv
— Quds News Network (@QudsNen) September 14, 2025
La protesta, che da settimane accompagna la corsa iberica, ha raggiunto il suo apice nella capitale spagnola: strade occupate, barricate divelte, cori contro Israele e scontri violenti con la polizia, che ha risposto con cariche e lanci di fumogeni. Il bilancio ufficiale parla di due arresti e 22 agenti feriti.
Protesta organizzata e clima incandescente
Sin dal mattino migliaia di persone si erano radunate lungo il percorso madrileno con bandiere palestinesi e cartelli contro “il genocidio a Gaza”. Fischi e slogan come “Dove sono le sanzioni per Israele?”, “Non è una guerra, è un genocidio” e “Questa Vuelta la vince la Palestina” hanno accompagnato ogni passaggio della carovana.
Incredible scenes in Madrid as protesters try to block La Vuelta chanting: “No es una guerra, es un genocidio” — “It’s not a war, it’s a genocide.”
You can literally feel the anger of the Spanish people. Bravo! 🇵🇸🇵🇸🇵🇸 https://t.co/qHFAOzBugs pic.twitter.com/GzzG4v3N41
— Leyla Hamed (@leylahamed) September 14, 2025
Il cuore degli scontri si è acceso sul Paseo del Prado e nei pressi del Museo del Prado, dove gruppi di manifestanti hanno lanciato oggetti contro le forze dell’ordine e trascinato le transenne in mezzo alla strada. Secondo fonti governative erano stati mobilitati oltre 1.500 agenti, ma l’impatto della protesta ha reso inevitabile lo stop alla gara.
La corsa interrotta
All’altezza dei Giardini del Campo del Moro, la direzione di corsa ha interrotto definitivamente la tappa: i ciclisti sono stati costretti a fermarsi e a scendere dalle bici. L’annullamento è stato comunicato ufficialmente dagli organizzatori, che hanno cancellato anche la cerimonia di premiazione:
HAPPENING NOW in Madrid, Spain :
Spanish protesters have stopped La Vuelta cycling race in solidarity with Palestine — despite a heavy police presence.
Chants of “Boycott Israel!” shake the final stage 🇪🇸🇵🇸🔥
— sarah (@sahouraxo) September 14, 2025
“Per ragioni di sicurezza la 21ª tappa è stata cancellata e non ci saranno cerimonie di premiazione sul podio”.
Il danese Jonas Vingegaard, leader della classifica generale, è stato dichiarato vincitore della Vuelta, la sua prima affermazione nella corsa a tappe spagnola. Nessuna passerella finale per lui e nessuna festa a Madrid. Le squadre dei corridori arrivati a podio hanno pertanto deciso di organizzare la loro personale cerimonia di premiazione mettendo in piedi un podio “artigianale” in un parcheggio.
Moments like these 🥹❤️
After Vuelta stage and podiums were cancelled, riders and teams took some banners and decided to organize for themselves an award ceremony in the night at some parking lot. 🥹
🎥: TV2 Denmark #LaVuelta25
pic.twitter.com/OWkmIYwroT— Lukáš Ronald Lukács (@lucasaganronald) September 14, 2025
Scontro politico
La vicenda ha immediatamente acceso lo scontro politico. Il premier spagnolo Pedro Sanchez, poche ore prima degli incidenti, aveva espresso “sostegno e ammirazione” per i manifestanti:
“Questa mobilitazione riempie la Spagna di orgoglio e la pone come esempio internazionale nella difesa dei diritti umani e nella condanna della barbarie a Gaza”, ha dichiarato.
Parole che hanno irritato Israele e scatenato l’opposizione di centrodestra. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha accusato Sanchez di aver “istigato i manifestanti”, definendo la Spagna “una vergogna”.
La violencia ha vencido al deporte y hago responsable al presidente del Gobierno.
Madrid se ha desbordado de violencia. Han conseguido reventar la última etapa de la Vuelta y dar una imagen bochornosa de nuestro país. #LaVuelta25
— José Luis Martínez-Almeida (@AlmeidaPP_) September 14, 2025
Duro anche il sindaco di Madrid, José Luis Martinez Almeida, che ha puntato il dito contro il premier:
“È un giorno molto triste. La violenza ha vinto sullo sport e Sanchez è direttamente responsabile con le sue dichiarazioni irresponsabili”.
Il leader del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo, ha parlato di “presa in giro in mondovisione”, mentre lo stesso Almeida ha denunciato che “le strade sono state inondate di puntine da disegno e vetri, e qualcuno – incluso il primo ministro – celebrerà questo come un trionfo”.
Una Vuelta segnata dalle proteste
Non è la prima volta che le manifestazioni pro-Palestina hanno interrotto la corsa: durante le tre settimane di gara si sono registrate decine di episodi di contestazione, soprattutto contro la partecipazione del team Israel-Premier Tech, sponsorizzato dal magnate israelo-canadese Sylvan Adams.
Pro-Palestine protesters have managed to halt La Vuelta cycling tour in Madrid! They have completely taken over he city!
An incredible mobilisation of thousands taking to the streets to protest Israel’s participation in the race.
This is the power of sports 🇵🇸 pic.twitter.com/SKMqP08IXz
— Leyla Hamed (@leylahamed) September 14, 2025
L’epilogo di Madrid ha confermato il clima esplosivo che ha accompagnato l’edizione 2025: sport e politica si sono intrecciati fino a travolgere l’evento, trasformando quella che doveva essere la festa finale del ciclismo iberico in un caso internazionale.