Matteo Salvini torna alla carica sulla modifica dell’Isee. E lo fa dalla festa dell’Udc, rilanciando la proposta di escludere la prima casa dal computo dell’indicatore che determina assegnazione ed entità di numerosi bonus.
“Ne ho parlato anche con Giorgetti e l’abbiamo portato come Lega in discussione e c’è un confronto in maggioranza, che sia giusto rivedere le regole dell’Isee perché tutti i bonus vanno troppo spesso sempre agli stessi”.
Salvini: “Togliere la prima casa dal calcolo Isee”
Secondo Salvini, l’attuale metodo di calcolo penalizzerebbe le famiglie che lavorano e dichiarano regolarmente i redditi:
“Tutti i bonus, il bonus scuola, il bonus affitto, il bonus bebé, vanno troppo spesso agli stessi”, ha detto, puntando il dito soprattutto sulle abitazioni di proprietà e su quanto incidono nella composizione dell’indice Isee:
“Non è possibile che possedere una prima casa, aver comprato un monolocale o un bilocale dopo anni di sacrifici ti tolga la possibilità di avere un contributo pubblico. Così togliamo la stragrande maggioranza delle famiglie italiane dalla possibilità di avere un aiuto”.
Un concetto che aveva già lanciato qualche settimana fa e sul quale si era detto d’accordo anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ha definito la misura “un’idea giusta e utile per il ceto medio”.
Come funziona oggi il calcolo Isee con la prima casa
L’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è il parametro fondamentale per accedere a una lunga serie di agevolazioni: dall’assegno unico per i figli al bonus asilo nido, fino agli sconti sulle bollette o ai contributi per l’affitto.
Attualmente, la normativa non esclude del tutto la prima abitazione, ma ne limita l’impatto:
- vengono detratti 52.500 euro dal valore dell’immobile (soglia che cresce di 2.500 euro per ogni figlio residente);
- della cifra restante, si conteggiano solo i due terzi.
Ad esempio, per una casa con valore Imu di 80.000 euro, l’effetto sull’Isee reale è di circa 18.000 euro. Dunque, la prima casa non impatta in maniera particolarmente considerevole sull’indicatore. Anche se appare evidente che togliendola dal calcolo comunque in molti ne avrebbero vantaggio.
Nella tabella sottostante qualche esempio.
Cosa cambierebbe eliminando la prima casa dal calcolo Isee
Se la proposta della Lega venisse approvata, milioni di famiglie proprietarie di casa vedrebbero abbassarsi il proprio Isee, avvicinandosi di fatto alla situazione di chi vive in affitto.
I possibili effetti sarebbero:
- maggiore accesso ai bonus per famiglie oggi escluse per pochi punti di Isee;
- incremento delle somme ricevute per l’assegno unico (che è proporzionale in base all’Isee);
- platea molto ampia di beneficiari, considerando che in Italia quasi 3 famiglie su 4 possiedono almeno una casa;
- forti vantaggi per chi ha immobili di alto valore, che oggi incidono di più sul calcolo.
I nodi critici: costi e risorse per i bonus
Il vero problema resta quello delle risorse. Allargando la platea dei beneficiari, lo Stato dovrebbe finanziare con miliardi aggiuntivi misure come l’Assegno unico, i contributi per la scuola o gli sconti energetici. Al momento, però, i fondi disponibili per la prossima manovra economica sono molto limitati.
Per questo motivo la vicenda è ancora tutta da scrivere, ma certamente la proposta del vicepremier è destinata ad alimentare il dibattito.