"Non è un'ammissione"

Eredità Agnelli: un anno di servizi sociali per John Elkann, dopo il versamento di 183 milioni al Fisco

Archiviazione per i due fratelli Lapo e Ginevra Elkann

Eredità Agnelli: un anno di servizi sociali per John Elkann, dopo il versamento di 183 milioni al Fisco

La lunga vicenda giudiziaria legata all’eredità di Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli, si avvia verso la conclusione. La Procura di Torino ha infatti espresso parere favorevole alla richiesta di sospensione del procedimento con “messa alla prova” per John Elkann, presidente di Stellantis, indagato per presunta frode fiscale.

La misura prevede un anno di servizi sociali: secondo indiscrezioni, Elkann potrebbe svolgerli presso i Salesiani.

John Elkann, sì all'affidamento in prova dopo il versamento di 183 milioni al Fisco
Ginevra, John e Lapo Elkann

Parallelamente, la Procura ha depositato la richiesta di archiviazione nei confronti dei fratelli Lapo e Ginevra Elkann, inizialmente coinvolti nell’inchiesta per dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato.

L’accordo con il Fisco: 183 milioni versati

Il punto di svolta è arrivato con il pagamento da parte degli Elkann di 183 milioni di euro all’Erario, cifra che, secondo la Procura, “estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni e interessi”. Un debito nato a seguito delle verifiche fiscali sull’eredità della marchesa Marella Caracciolo, morta nel 2019.

Gli accertamenti avevano fatto emergere redditi non dichiarati per circa 248,5 milioni di euro e una massa ereditaria non sottoposta a tassazione stimata in 1 miliardo di euro.

Il legale di Elkann ha tenuto a precisare che la decisione di ricorrere alla messa alla prova “non costituisce un’ammissione di responsabilità”, ma rappresenta un modo per chiudere rapidamente la vicenda, dopo l’accordo già raggiunto con l’amministrazione fiscale.

Le posizioni degli altri indagati

Oltre all’archiviazione per Lapo e Ginevra Elkann, la Procura ha chiesto la chiusura del procedimento anche per Urs Robert Von Grunigen, il notaio di Marella Agnelli.

Per Gianluca Ferrero, commercialista della famiglia e attuale presidente della Juventus, è stata richiesta l’archiviazione parziale per alcune annualità contestate, con parere favorevole alla richiesta di applicazione della pena.

Diversa la posizione del notaio torinese Remo Maria Morone, per il quale è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, atto che generalmente precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Un caso complesso verso la chiusura

La Procura di Torino, guidata da Giovanni Bombardieri, ha motivato i propri pareri favorevoli con i versamenti già effettuati dai membri della famiglia.

“I pagamenti hanno estinto integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni e interessi”, si legge nella comunicazione ufficiale.

Dopo anni di accertamenti e sospetti, la vicenda giudiziaria sull’eredità di Marella Agnelli sembra dunque avviarsi verso l’epilogo: archiviazione per la maggior parte degli indagati, un anno di servizi sociali per John Elkann e il capitolo fiscale chiuso con il maxi versamento da 183 milioni di euro.

Il commento della famiglia di Margherita Agnelli

L’avvocato Dario Trevisan, legale di Margherita Agnelli, madre dei tre fratelli Elkann e promotrice dell’esposto, che ha dato il via all’indagine, ha commentato i provvedimenti con una nota ufficiale:

“Tali iniziative comportano, nella sostanza, un’inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria. Ne risulta confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita Agnelli, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera”.

Trevisan sottolinea anche l’impatto sul procedimento civile in corso a Torino:

“I giudici acquisiscono oggi un’ulteriore e inequivocabile conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato e attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane. Leggi volte anche ad assicurare un equo trattamento di tutti i figli di Margherita e a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della società Dicembre. Proprio in relazione alla Dicembre, in sede civile assumeranno rilievo anche gli elementi acquisiti dalla polizia giudiziaria in ordine alle gravi anomalie delle presunte scritture con le quali Marella Caracciolo avrebbe ceduto a titolo oneroso ai nipoti Elkann le proprie partecipazioni di tale società (i cui originali non sono mai stati ritrovati, né a oggi esibiti in alcuna sede)”.

Questa dichiarazione non fa che confermare quanto la vicenda continui ad avere implicazioni legali anche per gli asset familiari.