FINE DI UN'ERA

A Milano chiude il Plastic: qui sono passati Andy Warhol, Keith Haring, Madonna

Dopo oltre quarant'anni chiude un'icona culturale

A Milano chiude il Plastic: qui sono passati Andy Warhol, Keith Haring, Madonna

Milano dice addio a uno dei suoi luoghi simbolo della vita notturna. Dopo oltre quarant’anni di storia, il Plastic ha chiuso definitivamente le porte. L’annuncio è arrivato direttamente dai gestori attraverso i profili social ufficiali:

 

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Il 28 giugno 2025 è stata l’ultima serata del Plastic. Dal 1980 il suo orgoglio è stato accogliere tra le sue mura persone e storie straordinarie”.

Laboratorio di libertà e crocevia di star internazionali

Fondato da Lucio Nisi e Nicola Guiducci, il Plastic nacque nel 1980 in viale Umbria, diventando subito un punto di riferimento per chi cercava un’alternativa alla “Milano da bere” degli anni Ottanta. Più che una discoteca, era un laboratorio di sperimentazione: qui moda, arte e musica si intrecciavano dando vita a una cultura notturna unica, aperta e provocatoria.

Nel 2012 il club si era trasferito in via Gargano, nella zona di Corvetto. Negli anni più recenti aveva perso parte della sua aura trasgressiva, ma continuava a richiamare dj di fama internazionale e soprattutto a essere un luogo sicuro per la comunità LGBTQ+.

Il Plastic è stato un vero crocevia di personaggi straordinari. Qui si sono visti Freddie Mercury al flipper, Keith Haring e Grace Jones tra una festa e l’altra, Andy Warhol e persino Madonna. Negli anni Ottanta era normale ritrovarsi accanto a star internazionali in un’atmosfera che mescolava punk, glamour e underground. Più recentemente al Plastic si sono legate cantanti come Paola e Chiara in Italia, mentre a fare un’apparizione nel 2011 fu anche Katy Perry.

La fine di un’era

La chiusura ha lasciato un graffio di malinconia sulla memoria di almeno tre generazioni. Per alcuni era solo una discoteca; per molti altri, un rifugio, uno status, un’icona di libertà espressiva. Secondo indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera, il calo della clientela e le cause intentate da residenti per il rumore avrebbero reso insostenibili i costosi lavori di insonorizzazione.

Con la chiusura del Plastic, che si somma allo sgombero del centro sociale Leoncavallo, sembra tramontare un pezzo importante della cultura notturna milanese. Il Plastic ha rappresentato per oltre quattro decenni la faccia cosmopolita, camp e alternativa della città. Ora, a spegnersi non è solo un’insegna al neon, ma un capitolo intero della storia culturale di Milano.