Misura allo studio

Buoni pasto, fino a 500 euro in più per i lavoratori: cosa cambia

L'innalzamento della soglia esentasse a 10 euro porterebbe benefici ad aziende e lavoratori

Buoni pasto, fino a 500 euro in più per i lavoratori: cosa cambia

La Legge di Bilancio 2025 inizia a prendere forma e con essa tornano le discussioni politiche sulle misure che il governo guidato da Giorgia Meloni intende inserire nella prossima manovra economica. Al centro ci sono sostegni alle famiglie, agevolazioni fiscali e novità per i lavoratori, con un occhio particolare al ceto medio.

Buoni pasto: verso l’aumento della soglia esentasse

Tra le proposte più concrete c’è l’innalzamento della soglia esentasse dei buoni pasto da 8 a 10 euro al giorno. Una misura che, secondo le stime, garantirebbe ai lavoratori un beneficio annuo di circa 450-500 euro netti, a fronte di un costo per lo Stato di circa 70-80 milioni di euro.

Attualmente i buoni pasto sono esenti da tassazione fino a:

  • 4 euro al giorno per i ticket cartacei
  • 8 euro al giorno per quelli elettronici.

Con l’aumento della soglia, ne beneficerebbero sia i dipendenti che le aziende, grazie a un vantaggio fiscale maggiore.

Il nodo degli esercenti

Gli ostacoli però non mancano. Gli esercenti hanno più volte contestato il sistema dei buoni pasto, lamentando tempi di rimborso lunghi e commissioni troppo elevate da parte delle società emettitrici. Fino a poco tempo fa, molti parlavano di una vera e propria “tassa occulta del 30%” sul valore dei ticket.

Dal 1° settembre è entrato in vigore un correttivo: il tetto massimo delle commissioni è stato fissato al 5% del valore nominale del buono pasto, una novità che potrebbe ridurre le tensioni con gli esercenti.