in bulgaria

Sospette interferenze russe sui Gps: l’aereo di von der Leyen costretto ad atterrare con le mappe cartacee

Il Cremlino smentisce: "Informazioni non corrette"

Sospette interferenze russe sui Gps: l’aereo di von der Leyen costretto ad atterrare con le mappe cartacee

Un episodio insolito e potenzialmente pericoloso ha coinvolto l’aereo su cui viaggiava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Secondo alcune ricostruzioni, la Russia – che però nega ogni coinvolgimento – sarebbe responsabile di un’operazione di disturbo del segnale satellitare (jamming e spoofing) che ha colpito lo scalo di Plovdiv, in Bulgaria, dove il charter della leader europea avrebbe dovuto atterrare nella giornata di ieri, 1 settembre 2025.

A causa dell’interferenza, l’aereo è stato costretto a sorvolare l’aeroporto per circa un’ora prima di poter toccare terra. Il velivolo non ha dovuto cambiare rotta, ma ha potuto completare l’atterraggio solo grazie all’assistenza tradizionale da terra e mappe cartacee, senza il supporto dei sistemi satellitari.

Le accuse e le reazioni ufficiali

A confermare l’incidente è stata la portavoce dell’esecutivo Ue, Arianna Podestà, che ha citato le informazioni ricevute dalle autorità bulgare:

“Sospettiamo una palese interferenza da parte della Russia”. La stessa portavoce ha aggiunto che minacce e intimidazioni fanno ormai parte del comportamento abituale e ostile di Mosca nei confronti dell’Unione europea.

L’episodio è avvenuto mentre von der Leyen volava da Varsavia a Plovdiv, dove ha incontrato il premier Rosen Zhelyazkov e visitato una fabbrica di munizioni. In città, contemporaneamente, si sono svolte proteste guidate dal leader del partito filorusso Revival, Kostadin Kostadinov. Alcuni manifestanti avrebbero persino attaccato un’auto, credendo erroneamente che a bordo ci fosse la presidente della Commissione, circostanza che però non ha trovato conferme.

Secondo Bruxelles, si sarebbe trattato di un secondo segnale di avvertimento da parte della Russia, dopo il recente bombardamento di edifici legati all’Ue a Kiev.

Il problema crescente delle interferenze satellitari

Il disturbo dei segnali Gps non è un fenomeno nuovo. La Commissione europea aveva già lanciato l’allarme a giugno, quando tredici Stati membri avevano scritto a Bruxelles per chiedere misure urgenti. La portavoce Anna-Kaisa Itkonen ha ricordato che negli ultimi anni sono stati documentati numerosi casi di jamming e spoofing soprattutto nell’Europa orientale e nel Baltico: ad esempio, alcuni voli commerciali sono stati costretti a rientrare a Helsinki perché impossibilitati ad atterrare a Tartu, in Estonia.

Proprio per far fronte a queste minacce, la Commissione Ue sta preparando, insieme all’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), a Eurocontrol, agli Stati membri e all’industria aeronautica, un piano d’azione specifico. Inoltre, diverse aziende russe già coinvolte in attacchi di questo tipo sono state colpite da sanzioni. L’obiettivo è anche contribuire al piano globale dell’agenzia Onu per l’aviazione civile.

Il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, ha sottolineato l’importanza del programma spaziale europeo Galileo:

“Il nostro sistema fornisce già un servizio di autenticazione in grado di rilevare lo spoofing. Intendiamo rafforzarlo aumentando il numero di satelliti in orbita terrestre bassa e migliorando i sistemi di rilevamento delle interferenze”.

Le smentite da Mosca e Sofia

Il Cremlino ha respinto categoricamente le accuse. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato al Financial Times che le informazioni “non sono corrette” e che la Russia non è a conoscenza dell’episodio. A gettare ulteriori dubbi sulla ricostruzione ci sarebbero anche i dati raccolti da Flightradar24, che sembrerebbero contraddire l’ipotesi di un attacco mirato.

Anche il ministro dell’Interno bulgaro, Daniel Mitov, ha minimizzato la vicenda. In un’intervista alla televisione pubblica BNT ha spiegato che il dipartimento per la criminalità informatica del GDBOB (Servizio per la lotta contro la criminalità organizzata) ha indagato sull’ipotesi di un attacco, ma l’ha esclusa:

“Non si tratta di un attacco informatico. Proseguiremo le verifiche con altre istituzioni competenti per arrivare alla verità”.

La posizione italiana

In merito alla vicenda è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini, che ha preferito non prendere posizione:

“Non faccio il tecnico aeronautico. Ho letto che la Russia smentisce qualsiasi coinvolgimento, quindi non commento ipotesi”, ha dichiarato.