LO SGARBO

Meeting di Cl, Salvini tenta il "sorpasso" su Meloni. Tutte le tensioni fra i ministri a Rimini

L'ultima parola del programma dell'evento spetterà al Ministro dei trasporti. La kermesse riminese si conferma riflesso dei contrasti dentro la maggioranza

Meeting di Cl, Salvini tenta il "sorpasso" su Meloni. Tutte le tensioni fra i ministri a Rimini
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Un’agenda fitta, che intreccia politica, economia, religione e società, accompagna la 46ª edizione del Meeting di Rimini, in corso alla Fiera dal 22 al 27 agosto 2025. La manifestazione di Comunione e Liberazione, quest’anno intitolata “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” (da T.S. Eliot), ha visto alternarsi oltre 550 relatori in 150 incontri, accanto a 30 mostre e spettacoli. Domani, nella giornata conclusiva, è atteso l’intervento più atteso: quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La premier interverrà mercoledì 27 agosto alle ore 12, in un incontro senza traccia prestabilita, introdotta dal presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz. Si tratta della sua prima partecipazione al Meeting da capo del Governo, un appuntamento che segna tradizionalmente la ripresa politica dopo la pausa estiva.

I dubbi della premier e lo "sgarbo" del programma

La presenza di Meloni è stata a lungo incerta. La premier aveva valutato l’ipotesi di un collegamento da remoto, salvo poi confermare l’arrivo a Rimini.

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Giorgia Meloni e Matteo Salvini

A pesare, spiegano fonti vicine a Palazzo Chigi, non solo le tensioni interne alla maggioranza ma soprattutto la scoperta che l’ultima parola del programma, la più simbolica, non sarebbe spettata a lei. Subito dopo il suo intervento, infatti, è previsto quello di Matteo Salvini, che chiuderà di fatto la presenza governativa con un dibattito tecnico su strade e autostrade.

Un dettaglio che - secondo in beninformati - Meloni avrebbe accolto con fastidio, temendo che il leader leghista possa trasformare l’appuntamento in una nuova occasione politica, sottraendo centralità al messaggio conclusivo di Palazzo Chigi. Un rischio non secondario dopo un’estate segnata da diverse uscite del vicepremier in contrasto con la linea del Governo.

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Il ministro della Salute Orazio Schillaci

Durante il Meeting inoltre, non sono mancate scintille tra i ministri: Piantedosi contro Giuli sul tema di Casapound, Giorgetti critico con le banche subito corretto da Tajani, il quale ha anche ricordato a Salvini che la politica estera resta in capo a Meloni e alla Farnesina. A questo si aggiunge la defezione del ministro della Salute Orazio Schillaci, assente nonostante fosse atteso probabilmente a causa del caos nato attorno alla commissione vaccini.

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Eugenia Roccella

Diversa la vicenda che riguarda Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, il cui nome in realtà non è mai stato inserito nel programma ufficiale del Meeting. Dal suo ministero spiegano che aveva già fissato un impegno proprio nel giorno previsto per il panel e che non è stato possibile conciliare le due agende. Una scelta che, tuttavia, ha generato malumori tra gli organizzatori, delusi sia dall’assenza di Roccella in un settore considerato cruciale per il mondo di Comunione e Liberazione, sia dal bilancio ritenuto finora modesto della sua azione di governo, tra provvedimenti mancati e richieste inevase sul fronte delle politiche familiari e della natalità.

Tutti gli occhi su Rimini

Domani Meloni avrà dunque il compito di marcare la sua leadership dal palco romagnolo in attesa che sia Salvini a salire sul palco. Se il vicepremier dovesse trasformare un incontro tecnico in una passerella politica, il rischio è di oscurare il messaggio della premier, relegandola in una posizione meno centrale di quanto auspicato da Palazzo Chigi.

Un epilogo che in ambienti governativi si racconta esser vissuto come uno sgarbo, e che conferma come la kermesse riminese, più che momento di coesione, sia diventata quest’anno il riflesso dei malumori e dei contrasti dentro la maggioranza.