Trump: "Putin non vuole incontrare Zelensky, non gli piace. Mai più soldi all'Ucraina, solo alla Nato"
Nuova telefonata del presidente USA al suo omologo russo: "Sempre buone conversazioni poi sgancia bombe su Kiev"

Mentre è di fatto sfumata, per ora, qualsiasi ipotesi di cessate il fuoco e di trilaterale (dopo l'entusiasmo post Alaska), Donald Trump torna a scuotere il dibattito internazionale sulla guerra in Ucraina.
In conferenza stampa dalla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato la sospensione degli aiuti economici a Kiev, ribadendo che "non daremo più soldi all'Ucraina". Trump ha sottolineato che Washington ha già speso "350 miliardi di dollari" per sostenere il Paese invaso dalla Russia, definendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "il miglior venditore che io abbia mai incontrato".
"Entrava nel Paese e se ne andava con 50 miliardi di dollari ogni volta", ha ironizzato Trump, aggiungendo che da oggi i fondi americani non saranno più destinati direttamente a Kiev ma "solo alla Nato".
La telefonata con Putin
Il tycoon ha anche rivelato di aver parlato nuovamente con Vladimir Putin dopo un primo contatto seguito al vertice di Washington con Zelensky e i leader europei.
"Ogni conversazione che ho con lui è una buona conversazione, e poi, sfortunatamente, viene caricata una bomba su Kiev o da qualche altra parte, e allora mi arrabbio molto", ha spiegato.
Secondo Trump, Putin "non vuole vedere Zelensky perché non gli piace". Ma poi ha precisato:
"In realtà non si piacciono a vicenda".

Trump ha poi ridimensionato il capitolo delle garanzie di sicurezza per Kiev:
"Non abbiamo nemmeno discusso i dettagli", ha detto, accusando l’amministrazione Biden di aver "spennato" gli Stati Uniti.
E ha ribadito: "Non spendiamo più alcun soldo per l'Ucraina".
Parole che contrastano con la linea dei leader europei, in particolare Berlino, dove il portavoce della Cancelleria Stefan Kornelius ha avvertito che "saranno necessarie lunghe trattative" e che "la guerra in Ucraina non si chiuderà certo in una settimana".
Zelensky: "Spingere Mosca a veri negoziati"
Il presidente ucraino ha replicato invece con toni più concilianti, sottolineando la gratitudine verso Washington. In un post su X, Zelensky ha definito "proficuo" il suo incontro con l'inviato speciale Usa, il generale Keith Kellogg:
I had a good meeting with U.S. Special Presidential Envoy, General Keith Kellogg @generalkellogg.
Ukraine is deeply grateful to the United States for its support, and we value that President Trump @POTUS is so determined to achieve real peace. It is very important to realize all… pic.twitter.com/jCC60oqcRs
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) August 25, 2025
"L'Ucraina è profondamente grata agli Stati Uniti per il loro sostegno e apprezziamo la determinazione del presidente Trump nel raggiungere una vera pace".
Zelensky ha insistito sulla necessità di mantenere pressione su Mosca:
"Abbiamo discusso di come poter influenzare i russi, spingerli a impegnarsi in veri negoziati e porre fine alla guerra. Sanzioni, dazi: tutto deve rimanere all'ordine del giorno".
Tensioni e nuove conquiste russe
Intanto, sul terreno, il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato la conquista di un villaggio nella regione di Dnipropetrovsk, fuori dalle quattro aree già rivendicate insieme alla Crimea. La Cina, invece, ha smentito le indiscrezioni secondo cui sarebbe pronta a inviare truppe di peacekeeping in Ucraina sotto mandato Onu, definendo "false" le notizie circolate in Europa.
Mentre i negoziati internazionali appaiono in stallo, il gelo tra Trump e Zelensky rischia di complicare ulteriormente i tentativi di una mediazione.