La Francia convoca l'ambasciatore Usa. La Lega: "Dopo Salvini, anche lui. Parigi si dia una calmata"
Charles Kushner aveva inviato una lettera a Macron esprimendo preoccupazione per la crescente "ondata di antisemitismo"

Il ministero degli Esteri francese ha convocato oggi l’ambasciatore statunitense Charles Kushner, dopo una lettera inviata al presidente Emmanuel Macron in cui il diplomatico americano esprimeva “profonda preoccupazione per l’ondata di antisemitismo in Francia” e criticava la presunta “mancanza di azioni concrete” da parte di Parigi. Una vicenda che ha avuto ripercussioni anche in Italia, con la Lega che è tornata ad attaccare Parigi.
Reazione di Parigi: “Accuse inaccettabili”
Secondo il Quai d’Orsay, le affermazioni di Kushner sono state considerate “accuse inaccettabili” e respinte con fermezza. La diplomazia francese ha ricordato che tali dichiarazioni “contraddicono il diritto internazionale e il principio di non ingerenza negli affari interni degli Stati”, sottolineando come non siano coerenti con la qualità del legame transatlantico tra Francia e Stati Uniti.
Convocare un ambasciatore è una misura rara tra Paesi alleati. Questa decisione arriva pochi giorni dopo le dure critiche del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Macron, accusato di “alimentare l’antisemitismo” per la sua decisione di promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Le parole di Kushner: “Antisionismo è antisemitismo”
Nella sua lettera, Kushner ha ripreso le tesi espresse da Netanyahu:
“Le dichiarazioni che denigrano Israele e i gesti di riconoscimento di uno Stato palestinese incoraggiano gli estremisti e mettono in pericolo la comunità ebraica in Francia”.
“Non si può più procrastinare: l’antisionismo è antisemitismo, punto e basta”.
Il diplomatico ha inoltre denunciato aggressioni quotidiane contro gli ebrei in Francia, episodi di vandalismo contro sinagoghe e scuole e una crescente ignoranza sull’Olocausto tra i giovani.
Francia: “Mobilitazione totale contro l’antisemitismo”
In risposta, il ministero degli Esteri francese ha riconosciuto l’aumento degli episodi antisemiti dopo il 7 ottobre 2023, ma ha ribadito che le autorità “stanno dimostrando una mobilitazione totale per contrastare questi atti intollerabili”.
La tensione si inserisce in un contesto delicato: Macron ha annunciato che la Francia voterà a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina all’ONU a settembre, sostenuto anche da Canada e Australia.
La Lega all'attacco: "Parigi si calmi"
Sul caso è intervenuto anche Paolo Formentini, deputato della Lega e responsabile Esteri del partito, che ha criticato la linea francese:
“Prima l’eccessiva reazione alle parole di Matteo Salvini sull’Ucraina, ora l’attacco contro gli Stati Uniti sull’antisemitismo. La situazione internazionale richiede buonsenso e sangue freddo, non convocazioni di ambasciatori a ripetizione”.