MANOVRA

Giorgetti vuole dare un "pizzicotto" alle banche, Tajani frena: "Niente blitz"

Tensioni tra Lega e Forza Italia in vista della Legge di Bilancio

Giorgetti vuole dare un "pizzicotto" alle banche, Tajani frena: "Niente blitz"
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Il cantiere della prossima Legge di Bilancio non è ancora ufficialmente aperto, ma già si intravedono i primi motivi di scontro nella maggioranza. A far discutere è il tema delle banche, tornato ad agitare il confronto tra Lega e Forza Italia.

Giorgetti rilancia, Tajani respinge

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto al Meeting di Rimini, ha rilanciato l’idea di un “piccolo pizzicotto” agli istituti di credito, che negli ultimi anni hanno beneficiato del calo dello spread e del miglioramento del rating italiano.

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Giancarlo Giorgetti

Tutto questo deve tradursi in benefici concreti per le famiglie”, ha avvertito il titolare del Mef, ricordando come i risultati della stabilità finanziaria non possano fermarsi alle banche ma debbano essere redistribuiti nel tessuto sociale.

Parole che non sono piaciute a Forza Italia. Il vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani, sempre a Rimini, ha respinto l’ipotesi di nuove strette:

Antonio Tajani

“Un Paese come il nostro non può fare a meno di un sistema bancario forte. Niente pizzicotti: bisogna parlare con le banche, non dare loro la caccia. Devono pagare le tasse come tutti gli altri, ma sono contrario al principio degli extraprofitti”.

Per Tajani, insistere su misure punitive significherebbe “dare la caccia al sistema industriale e imprenditoriale italiano”, con il rischio di frenare la crescita.

Sul banco anche il "ceto medio"

In parallelo, il partito di Matteo Salvini rilancia due storiche bandiere: la rottamazione delle cartelle e l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee, misura che secondo il leader della Lega aiuterebbe le famiglie del ceto medio ad accedere ai bonus.

Ma il rischio di sovrapposizione con le priorità di Forza Italia è alto. Quest'ultimi spingono infatti sul taglio delle tasse al ceto medio, con la proposta di ridurre dal 36% al 33% l’aliquota per i redditi fino a 60.000 euro. Un obiettivo “realizzabile” secondo Marco Osnato di Fratelli d’Italia, ma che potrebbe trovare posto solo nell’arco dell’intera legislatura, viste le difficoltà di bilancio.

Il dibattito sulla manovra, insomma, si preannuncia acceso. Se Giorgetti insiste sul dare un “pizzicotto” agli istituti di credito per riportare risorse alle famiglie, Tajani alza lo scudo: nessun blitz contro le banche, che restano un nodo sensibile della maggioranza e un banco di prova per la tenuta della coalizione.