PACE LONTANA

Il summit Putin-Zelensky si allontana. Lavrov: "Prima i colloqui a Istanbul"

Trump: "È venuto il momento di porre fine a una carneficina senza senso". Berlino: "Germania sempre accanto a Kiev"

Il summit Putin-Zelensky si allontana. Lavrov: "Prima i colloqui a Istanbul"
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Nel giorno del 34º anniversario dell’Indipendenza ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha legato la nascita dello Stato libero dal dominio sovietico alla resistenza di oggi contro l’invasione russa. Davanti alla piazza dell’Indipendenza a Kiev, affiancato da leader occidentali e dall’inviato di Donald Trump, Keith Kellogg, ha ribadito che l’Ucraina non accetterà compromessi:

"È solo questione di tempo prima che le nostre terre occupate tornino a far parte del Paese".

Nel suo discorso, il presidente ucraino ha ricordato i caduti, ringraziato volontari, medici e soldati e ribadito che Kiev non riconoscerà mai l’annessione russa di Crimea, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.

"L’Ucraina non è una vittima, ma una combattente", ha detto. "Il nostro futuro dipende solo da noi".

Ma la strada verso un negoziato resta in salita. Da Mosca il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, ha escluso per ora un faccia a faccia tra Zelensky e Vladimir Putin:

"Il presidente russo è pronto a incontrare l’omologo ucraino solo se il vertice avrà contenuti concreti. Al momento non ci sono le condizioni", ha dichiarato a Nbc, indicando come tappa prioritaria la ripresa dei colloqui a Istanbul.

Trump: "Fermiamo la carneficina"

Intanto il presidente Usa Donald Trump ha inviato una lettera a Zelensky in cui definisce la guerra "una carneficina senza senso". Pur ribadendo il sostegno alla sovranità ucraina, Trump spinge per accelerare il negoziato, dopo il suo recente incontro in Alaska con Putin. Zelensky, ringraziando per le parole di supporto, ha riaffermato la necessità di una "pace giusta" senza concessioni territoriali.

Il vicepresidente americano JD Vance ha sottolineato i "progressi" dopo l’Alaska, parlando di "concessioni significative da Mosca" e ipotizzando che il terreno per un accordo sia più vicino. Tuttavia ha ribadito: nessun soldato americano combatterà in Ucraina, ma Washington continuerà a sostenere Kiev con garanzie di sicurezza.

L’Europa con Kiev

Il sostegno europeo si è manifestato con la presenza a Kiev del premier canadese Mark Carney e del ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil, arrivato a sorpresa.

"Putin non deve illudersi: la Germania non vacillerà. Restiamo il secondo sostenitore mondiale dell’Ucraina e il primo in Europa", ha dichiarato Klingbeil.

Anche l’Italia ha fatto sentire la sua voce: Palazzo Chigi ha ricordato che "l’Italia è con il popolo ucraino nella sua lotta coraggiosa per la libertà e una pace duratura".

Da Roma, anche Papa Leone XIV ha inviato una lettera a Zelensky:

"Prego che il clamore delle armi taccia e ceda il passo al dialogo. Con un cuore ferito dalla violenza, mi rivolgo a voi in questo giorno", scrive il Pontefice, assicurando la sua preghiera per le vittime e affidando l’Ucraina alla Vergine Maria, Regina della Pace. Zelensky lo ha ringraziato pubblicamente su X per le parole di sostegno.