Dazi, accordo finale Europa-Usa: nessuno sconto per il vino
L'UE acquisterà dagli USA GNL, petrolio e prodotti legati al nucleare. Sul vino "le porte non sono chiuse per sempre”, ha spiegato Šefčovič

L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno raggiunto un’intesa finale sui dazi, formalizzata con una dichiarazione congiunta che dà seguito all’accordo politico siglato il 27 luglio in Scozia tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente americano Donald Trump. L’intesa fissa un nuovo quadro tariffario e un massiccio piano di acquisti energetici da parte di Bruxelles, ma lascia ancora fuori alcuni settori chiave come vino, alcolici e birra.
Energia e chip al centro dell’intesa
Nell’ambito dell’accordo, l’Ue si impegna ad acquistare dagli Stati Uniti gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti legati all’energia nucleare per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari entro il 2028. A questi si aggiungono commesse per almeno 40 miliardi di dollari di chip per l’intelligenza artificiale prodotti dalle aziende statunitensi.
Sul fronte dei dazi, Washington applicherà nei confronti dell’Ue un’aliquota tariffaria massima e onnicomprensiva del 15% alla stragrande maggioranza delle esportazioni europee, inclusi settori strategici come automobili, farmaceutica, semiconduttori e legname. Una scelta che, secondo la dichiarazione congiunta, garantirà “prevedibilità per le aziende e i consumatori, stabilità nella più grande partnership commerciale al mondo e sicurezza per i posti di lavoro europei”.
Today’s EU-US Joint Statement secures the best possible terms for EU companies and consumers:
➡️ the EU is the only partner worldwide with an all-inclusive tariff ceiling
➡️ exclusive guarantee on tariff limit for pharmaceutical and semiconductors sectors
➡️ all-inclusive 15%…— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) August 21, 2025
La presidente von der Leyen ha esultato sui social:
“L'odierna dichiarazione congiunta UE-USA garantisce le migliori condizioni possibili per le aziende e i consumatori dell'UE”.
Il nodo del vino e delle bevande alcoliche
Resta però irrisolta la questione dei dazi su vino, alcolici e birra, che per ora non rientrano nel regime della nazione più favorita (Npf).
“Purtroppo non siamo riusciti a far rientrare questa categoria, ma le porte non sono chiuse per sempre”, ha spiegato il commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič.

“Abbiamo ribadito ai nostri partner americani che questo è un nostro interesse prioritario. Continueremo a lavorare insieme per ampliare i settori esenti, soprattutto in queste categorie molto importanti”.
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha sottolineato che l’intesa assicura “prevedibilità e stabilità ai legami economici transatlantici”, mentre da Palazzo Chigi è arrivata la conferma dell’impegno del governo italiano per estendere nei prossimi mesi i settori esenti dai dazi, a partire dall’agroalimentare, e per raggiungere un’intesa anche su acciaio e alluminio.
La dichiarazione congiunta parla esplicitamente di un “primo passo” che potrà essere ampliato in futuro. Per ora, però, i produttori europei di vino e alcolici restano esclusi dai benefici del nuovo regime, con tariffe ferme al 15%.