Botta e risposta

Turismo, Federalberghi confuta i dati del Viminale sull'aumento degli arrivi del 9.3% ad agosto: "C'è calo"

"La nostra sensazione è che il trend segnalato dal ministero dell’Interno sia in buona parte attribuibile all'emersione dei tanti abusivi ed evasori che sono stati finalmente stanati"

Turismo, Federalberghi confuta i dati del Viminale sull'aumento degli arrivi del 9.3% ad agosto: "C'è calo"
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Da un lato la politica, con la maggioranza di centrodestra che esulta per un settore in crescita, dall'altro gli operatori, che vivono tutto il giorno la situazione, che parlano di una realtà diversa. Il turismo finisce ancora al centro del dibattito.

Turismo in crescita in Italia: i dati del Viminale

Secondo i dati Alloggiati Web della Polizia di Stato, gestiti dal Ministero dell’Interno, l’Italia ha registrato nei primi 11 giorni di agosto 7,94 milioni di arrivi, con un incremento del +13,1% rispetto allo stesso periodo del 2024 (7,02 milioni).
Già a giugno e luglio si erano registrati trend positivi: 21,68 milioni di arrivi a giugno (+10,2%), e 23,99 milioni a luglio (+4,5%).

Diversificazione delle mete e destagionalizzazione

Il Ministero del Turismo segnala un cambiamento nei flussi turistici: l’estate non è più concentrata su agosto. Si sta affermando, sia tra gli italiani che tra gli stranieri, un turismo più distribuito lungo i mesi da giugno a settembre, con prenotazioni in crescita anche per ottobre.

Le destinazioni, poi, non si limitano più al mare: la montagna (saturazione fino al 47–52%), i laghi e le località termali (oltre il 38%) registrano ottime performance; città d’arte e aree interne mostrano anch’esse un aumento di interesse

Federalberghi: "C'è calo"

E' tutto oro ciò che luccica? No, secondo Federalberghi. La federazione degli operatori, invece, evidenzia che la crescita nei dati non corrisponde sempre alla realtà percepita. Molti gestori lamentano presenze stabili o in calo, soprattutto sul fronte balneare  

Il presidente Bernabò Bocca parla di una stagione “sotto tono”, con una evidente flessione tra gli statunitensi (-20%) e una tendenza degli italiani verso vacanze più brevi, spesso con scelte low-cost come appartamenti o autosufficienza alimentare

Come si spiega

Come si spiega questa discrepanza? Secondo Federalberghi un fattore fondamentale è l’entrata in gioco del CIN (Codice Identificativo Nazionale)

"La nostra sensazione è che il trend segnalato dal ministero dell’Interno sia in buona parte attribuibile all'emersione dei tanti abusivi ed evasori che sono stati finalmente stanati.

Basti considerare che nei mesi scorsi sono stati registrati nella banca dati del Ministero del Turismo più di 600mila alloggi, dei quali sino all’anno scorso si sapeva poco o nulla. Ovviamente, l’emersione di milioni di posti letto che lo scorso anno non erano rilevati è cosa buona e va salutata con favore. Ma, purtroppo, per qualche anno falserà la lettura dei dati".

Presenze in leggera crescita, ma con luci e ombre

I dati ufficiali dell’Istat per i primi sei mesi del 2025 mostrano 121 milioni di presenze alberghiere, con un aumento modesto dell’+0,9% sul 2024. Le presenze straniere crescono (+2,3%), mentre quelle degli italiani calano dello 0,8%.

E c'è da considerare anche l'aumento delle spese. Il Codacons ha denunciato il caroprezzi che pesa sulle famiglie: rincari sul cibo, voli, traghetti, noleggi, strutture ricettive, musei e spiagge, con un esborso medio annuo superiore a 559 euro per nucleo familiare.