Ucraina, Tajani: "Giornata positiva, accolta la proposta italiana"
Von der Leyen: "Ogni singolo bambino ucraino rapito dalla Russia deve essere restituito alla propria famiglia"

"Putin non è vincitore, in tre anni non ha raggiunto la conquista dell’Ucraina che voleva in tre giorni. Si parla con lui per cercare una pace giusta, non mortificante per l’Ucraina".
Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato da Il Giornale, ha commentato il vertice internazionale di Washington, che ha visto alla Casa Bianca l’incontro tra il presidente americano Donald Trump, quello ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei tra cui la premier Giorgia Meloni.
La proposta italiana
Per Tajani, quella di ieri è stata “una giornata positiva, un’altra tessera importante per la costruzione del mosaico della pace”. Il capo della diplomazia italiana ha spiegato che “tutti si sono ritrovati d’accordo sul principio di garantire la sicurezza all’Ucraina e questo rafforza la posizione di Zelensky nella trattativa con Putin”.
Il ministro ha rivendicato l’accoglimento della proposta italiana, che prevede un sistema di mutuo soccorso in caso di attacco esterno: una sorta di clausola di difesa collettiva, sul modello dell’articolo 5 della Nato, ma specificamente dedicata a Kiev.
“Puntiamo sulla sicurezza dell’Ucraina, che è anche la nostra sicurezza. I Paesi amici, inclusi gli Usa, dovranno intervenire in sua difesa in caso di aggressione. Sarebbe positivo che Putin dicesse di sì”, ha sottolineato Tajani.

Tajani ha messo in guardia da facili entusiasmi, ricordando che “la luce è in fondo a un tunnel molto lungo e il confronto Trump-Putin non è risolutivo”. Zelensky, ha aggiunto, “non può arrendersi a tutte le richieste del russo”, a partire dalle pretese sul Donbass e sulla Crimea:
“L’unico che può parlare di quei territori è Zelensky, non si possono fare accordi sulla sua testa. Noi siamo al suo fianco”.
Secondo Tajani, la scelta dei leader europei di accompagnare Zelensky alla Casa Bianca ha avuto un valore politico importante:
“Rimette l’Europa al centro del confronto, come auspicato anche dal segretario di Stato Usa Rubio. L’unità europea e transatlantica permette a Trump di avere nuove frecce al suo arco e rafforza la posizione del presidente ucraino con un Occidente compatto”.
L’appello di Ursula von der Leyen
Durante l’apertura dell’incontro a Washington, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invece richiamato l’attenzione sul destino dei “migliaia di bambini ucraini rapiti” dalla Russia.
“Come madre e come nonna, vorrei che tornassero alle loro famiglie. Siamo qui come amici e alleati, uniti per fermare le uccisioni in Ucraina”, ha detto.
The human cost of this war must end.
And that means every single Ukrainian child abducted by Russia must be returned to their families.
I thank @POTUS for his clear commitment today to ensuring these children are reunited with their loved ones. pic.twitter.com/bRyS83Sdxr
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) August 18, 2025
Von der Leyen ha poi ribadito il suo appello anche via social:
“Il costo umano di questa guerra deve finire. E questo significa che ogni singolo bambino ucraino rapito dalla Russia deve essere restituito alle proprie famiglie”.
Le sue parole si sono intrecciate con quelle della First Lady Melania Trump, che in una lettera personale a Vladimir Putin ha chiesto al presidente russo di garantire la protezione dei minori:
“Signor Putin, lei può da solo restituire loro la loro melodiosa risata”.