Trump-Putin in Alaska, -2 al vertice. Zelensky non arretra: "Non cedo il Donbass"
Al momento, però, ci sono zone ucraine quasi completamente sotto il controllo russo, difficilmente riconquistabili

Mancano solo due giorni all'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska. Oggi, mercoledì 13 agosto 2025, è in programma una chiamata tra il presidente americano e i leader europei, che sostengono l'Ucraina e Zelensky, che da parte sua ribadisce:
"Non cedo il Donbass".
Trump-Putin in Alaska, -2 al vertice
Quali saranno le proposte sul tavolo? Di sicuro si parlerà di concessioni e territori. Lo ha anticipato lo stesso Trump, non nascondendo peraltro una certa irritazione nei confronti di Zelensky per la mancata disponibilità a cedere territori:
"Dirò a Putin di finire la guerra. E ci saranno scambi di territori".
Ancora più esplicito se possibile è stato il vicepresidente J.D. Vance:
Putin, però, arriverà preparato, con una serie di proposte. Che, secondo il consigliere del Cremlino Dmitrij Suslov, includono:
- il ritiro delle forze ucraine dalle aree del Donbass ancora sotto il loro controllo;
- il ritiro delle truppe russe dalle regioni di Sumy, Dnipropetrovsk e Kharkiv;
- il mantenimento della linea del fronte nelle altre zone;
- un impegno formale dell’Ucraina a non aderire alla NATO.
La posizione di Zelensky (e della Ue)
Da parte sua Volodymyr Zelensky non intende cedere sulla concessione di territori.
"Non lasceremo il Donbass. Non possiamo farlo. Sarebbe un trampolino di lancio per una futura nuova offensiva russa. Le nostre fortificazioni, il nostro territorio, le alture che controlliamo sono fondamentali per la nostra difesa".
In campo - anche se più defilata - pure l'Europa. Oggi i leader dei principali Paesi Ue (e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen) sentiranno The Donald, ribadendo quanto sia indispensabile anche la presenza di Kiev nei negoziati.
I territori occupati dai russi (e difficilmente riconquistabili)
Ma Zelensky davvero può permettersi di rifiutare la concessione di parte dei territori ucraini? Ci sono zone praticamente sotto il controllo russo e difficilmente riconquistabili.
A oggi, la Russia controlla circa 114 500 km², ovvero il 19% del territorio ucraino, comprese Crimea ed aree nel sud-est e nelle zone orientali
In particolare, nella zona Est e Sud-Est le aree fortemente consolidate sono:
- Donbas: circa l’88 % della regione è sotto controllo russo, inclusa l’intera oblast di Luhansk e il 75% della oblast di Donetsk
- Zaporizhzhia e Kherson: circa il 74 % di ciascuna oblast è sotto occupazione russa.
Altri settori sotto stretto controllo sono poi:
- Crimea: annessa de facto nel 2014, rimane sotto il controllo russo ed è considerata parte integrante della Federazione Russa, sebbene non riconosciuta internazionalmente
- Kharkiv, Sumy, Mykolaiv e Dnipropetrovsk: qui vi sono ancora alcune porzioni minori sotto occupazione.
Il "problema" della Costituzione
C'è poi una questione "tecnica" che potrebbe rappresentare un ostacolo non di poco conto. La Costituzione ucraina proibisce modifiche di confine senza un referendum nazionale, e l'opinione pubblica rifiuta qualsiasi concessione. Dunque, anche in nel caso in cui si riuscisse a portare gli ucraini al voto, difficilmente queste concessioni avverrebbero.