Meritocrazia Italia: l'uso delle tecnologie in ambito lavorativo sia accompagnato da investimenti nella formazione continua
"Investire nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze digitali del personale pubblico e privato, è essenziale per garantire il successo della transizione digitale"

L'intelligenza artificiale sta entrando sempre più nella nostra quotidianità, e influenza già (e lo farà ancora di più nel prossimo futuro) gli aspetti lavorativi.
È destino che il capitale umano sia via via sostituito dalle nuove tecnologie poiché aumentano gli standard produttivi ed economici. Innegabile è la minaccia per molte professioni tradizionali.
IA e lavoro: gli scenari
Secondo un recente rapporto del World Economic Forum, il 41% delle aziende prevede di ridurre il personale entro il 2030 per l’introduzione di soluzioni tecnologiche avanzate. Se, da un lato, aumenta la domanda di lavoro rivolta a quei professionisti con competenze legate all'AI, dall'altra cala quella riferibile ai comuni lavoratori, che ora si trovano in una condizione precaria. Alcuni dovranno necessariamente optare per una riqualificazione professionale. Altri, purtroppo, rischiano di perdere il lavoro.
L’automazione e l’intelligenza artificiale stanno trasformando il panorama lavorativo globale, rendendo obsolete alcune professioni che fino a pochi anni fa erano centrali per molte aziende e tra qualche anno, secondo lo studio condotto dal Word Economic Forum, i lavoratori maggiormente a rischio di licenziamenti saranno quelli appartenenti al comparto impiegatizio e dei grafici.
Per i primi la digitalizzazione ha già iniziato a ridurre la necessità di impiegati sostituiti da servizi digitali e sistemi di tracciamento automatico dell’automazione delle attività di gestione. Per i secondi, il crescente utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale generativa, capaci di creare design in pochi secondi, ha ridotto la domanda indirizzata ai professionisti umani, consentendo di ottenere tramite l’intelligenza artificiale il risultato richiesto in meno tempo e con meno costi.
Le proposte di Meritocrazia Italia
Meritocrazia Italia da tempo esorta a un uso responsabile e consapevole delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, conscia dei benefici che l’IA può apportare da un lato, e delle criticità che si celano dietro ad un uso smisurato di macchine e nuove tecnologie dall’altro.
"Occorre, pertanto, un approccio bilanciato per rendere la transizione verso il futuro meno traumatica e più proficua, e ristabilire il controllo sull’aumento dell’uso dell’intelligenza artificiale in ogni ambito, con particolare attenzione per la tutela dell’occupazione, stabilendo, ad esempio, percentuali di partecipazione umana sempre garantite e definendo nuovi modelli di investimento nella formazione, per la distribuzione di nuove competenze. Per affrontare queste sfide in modo efficace, appare indispensabile un approccio volto all’implementazione di nuove tecnologie in parallelo alla promozione di una cultura dell’innovazione e della formazione continua. Investire nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze digitali del personale pubblico e privato, è essenziale per garantire il successo della transizione digitale e massimizzare i benefici derivanti dall’adozione dell’IA. Così facendo si ridurranno gli effetti negativi e le criticità legate all’uso delle nuove tecnologie".
"Improcrastinabile diviene l’adozione di un quadro normativo chiaro e aggiornato che regoli l’utilizzo del digitale, delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, garantendo la tutela piena dei diritti dei cittadini, intervento normativo che necessariamente richiede un’attività di concerto tra le istituzioni nazionali e quelle europee per un miglior risultato delle azioni normative poste in essere".