Trump proroga di altri 90 giorni i dazi alla Cina e fa retromarcia sulle tariffe per l'oro
Il presidente Usa firma un ordine esecutivo che rinvia l’inasprimento delle tariffe a novembre. Chiarimento sui lingotti: "Nessun dazio"

Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per prorogare di altri 90 giorni, fino al 9 novembre, la tregua commerciale con la Cina sui dazi. L’aumento delle tariffe – che sarebbe dovuto scattare alla mezzanotte di oggi, facendo salire le aliquote sui beni cinesi dal 30% al 64% – è quindi rinviato per consentire nuovi negoziati.
“Tutti gli altri elementi dell’accordo resteranno invariati”, ha scritto il presidente americano su Truth Social, confermando che la sospensione mira a guadagnare tempo in vista di un possibile incontro con Xi Jinping.
La Cina conferma la tregua
Anche Pechino ha annunciato la proroga delle proprie misure, mantenendo i dazi al 10% sulle importazioni statunitensi. La decisione segue mesi di trattative, iniziate a Ginevra a maggio e proseguite a giugno e luglio tra Londra e Stoccolma. In precedenza, le due potenze erano arrivate a minacciare tariffe fino al 145% per Washington e al 125% per Pechino, con pesanti restrizioni sull’export di terre rare, fondamentali per l’industria tecnologica.

Secondo la dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca, durante la tregua resteranno in vigore i dazi reciproci al 10%, mentre saranno sospesi 24 punti percentuali delle aliquote aggiuntive previste. L’obiettivo dichiarato è affrontare gli squilibri commerciali, le pratiche ritenute sleali e ampliare l’accesso al mercato per le esportazioni americane.
Dietrofront sull’oro
Nella stessa giornata, Trump ha chiarito un altro punto sensibile per i mercati: “L’oro non sarà soggetto a dazi!”. La precisazione arriva dopo che la U.S. Customs and Border Protection aveva stabilito di applicare tariffe del 39% sui lingotti da 1 kg e 100 once provenienti dalla Svizzera, decisione che aveva spinto il metallo prezioso a un record di 3.543 dollari l’oncia.
L’annuncio ha innescato un calo immediato delle quotazioni, con i future sull’oro in ribasso di oltre due punti percentuali. Oggi il contratto spot è tornato a salire leggermente a 3.352,32 dollari l’oncia, mentre la scadenza di dicembre quota 3.403,50 dollari.
Con questa doppia mossa – proroga della tregua tariffaria e retromarcia sui dazi all’oro – Trump cerca così di rassicurare mercati e partner commerciali, mantenendo però la pressione su Pechino in vista di un accordo definitivo entro l’autunno.