Meritocrazia Italia: equità e trasparenza per un vero sostegno pubblico all’arte
Teatri, festival e realtà artistiche sono in difficoltà dopo la riduzione del sostegno pubblico. Meritocrazia Italia propone un intervento strutturato per ripristinare criteri equi, trasparenti e accessibili

Nel 2023 i lavoratori dello spettacolo, con almeno una giornata retribuita, sono stati 367.535. Ciò vuol dire che 1,5 lavoratori e lavoratrici su cento in Italia appartengono al comparto spettacolo e cinema, producendo, sempre nel 2023, circa 56 miliardi di euro di ricavi.
Si può quindi dire che in Italia il settore è attivo, produce reddito, e dà da vivere a una parte considerevole di persone. Attori, registi, autori, maestranze, truccatori e truccatrici, industria sartoriale, impiegati della SIAE, per non parlare dell’indotto che si crea in occasione di grandi festival di teatro e di musica, portando benefici ad albergatori e ristoratori in zone spesso non toccate dal turismo di massa.
Di contro, al Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo (FNSV) sono state sottratte risorse fondamentali.
Negli ultimi mesi, numerosi casi segnalati dalla stampa nazionale hanno messo in luce le gravi difficoltà di teatri, festival e realtà artistiche che, a seguito del cambio dei criteri di assegnazione dei fondi, hanno visto ridursi drasticamente o azzerarsi il sostegno pubblico. Queste situazioni, diffuse in tutto il territorio nazionale, dimostrano che i tagli e le nuove modalità di valutazione stanno penalizzando proprio quelle esperienze che hanno costruito valore culturale, innovazione e identità artistica.
I parametri per accedere ai finanziamenti sono cambiati e sono sparite parole chiave come contemporaneo, rischio culturale, transdisciplinarietà, innovazione. L’aumento del costo del biglietto è stato incoraggiato nello stesso bando, in quanto i finanziamenti non sono più assegnati sulla qualità bensì sul pubblico presente, con il rischio per gli organizzatori di dover cancellare festival e cartelloni più “complessi” a favore di opere commerciali.
Le proposte di Meritocrazia Italia
Meritocrazia Italia propone un intervento strutturato per ripristinare criteri equi, trasparenti e accessibili. In particolare, si chiede:
- la revisione dei punteggi nei bandi FNSV annuali e triennali, con la reintroduzione di parametri legati alla sperimentazione, alla qualità, alla ricerca artistica e culturale;
- l’introduzione di un sistema di valutazione oggettivo e consultabile, con punteggi chiari e giustificati per ogni progetto;
- il ripristino delle risorse destinate al Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo ai livelli del 2022, così da eliminare gli effetti negativi dei tagli degli ultimi tre anni;
- l’obbligo, per i teatri, di includere almeno due opere drammaturgiche di autori italiani contemporanei e viventi nei propri cartelloni;
- l’obbligo, nei cartelloni della danza, di prevedere almeno due spettacoli di compagnie con sede nella stessa regione del teatro ospitante;
- la semplificazione delle procedure burocratiche di accesso ai fondi, anche attraverso sportelli territoriali e forme di supporto tecnico per realtà emergenti;
- l’adeguamento dei criteri di valutazione alla concreta realizzazione dei progetti, per evitare che la distanza tra pianificazione e attuazione diventi un limite sistemico;
- l’introduzione di parametri che misurino l’efficacia culturale reale delle iniziative, il coinvolgimento del pubblico e l’impatto sul territorio, contrastando fenomeni di progettazione puramente formale e autoreferenziale.
Difendere l’arte in Italia significa restituirle dignità, visione e libertà. Senza sperimentazione, innovazione e merito, la cultura muore lentamente. Senza trasparenza, la democrazia si offusca. Senza ascolto del territorio, i fondi pubblici smettono di essere uno strumento di giustizia e diventano un privilegio per pochi.