Netanyahu ha deciso: Israele occuperà Gaza, cittadini sfollati entro il 7 ottobre
Il via libera all'operazione dopo una riunione durata 10 ore
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Sono state dieci ore di dibattito intenso, ma alla fine il gabinetto di sicurezza israeliano è giunto a una decisione e ha dato il via libera alla folle proposta del presidente Benyamin Netanyahu e ora è ufficiale, Israele occuperà Gaza City.
È ufficiale, Israele occuperà Gaza
La nuova operazione segna una svolta decisamente drastica nella guerra in corso. Entro il 7 ottobre 2025, data del terzo anniversario del brutale attacco di Hamas a Israele, tutta la popolazione civile di Gaza City sarà evacuata.
Si parla di un milione di persone costrette a lasciare le proprie case e spostarsi nei campi profughi per lasciare spazio a Tel Aviv che occuperà il territorio. L’Idf (Forze di Difesa Israeliane) si prepara ad agire, a riferirlo è un alto funzionario a Channel 12.
I cinque obiettivi del piano
Stando a quanto riportato dall’ufficio del presidente, gli obiettivi del nuovo piano militare sono cinque: smantellare l’arsenale di Hamas, garantire il ritorno di tutti gli ostaggi vivi o morti, smilitarizzare completamente la Striscia, istituire un'amministrazione civile alternativa a Hamas e all’Autorità Palestinese e che sia Israele a controllare la sicurezza.
“L’alternativa presentata non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas né al ritorno degli ostaggi”, si legge in una nota ufficiale dell’ufficio del primo ministro, nonostante i dubbi sollevati da alcuni volti importanti all’interno dell’establishment militare.
Benjamin Netanyahu
Il dissenso del capo di stato maggiore
Il capo di stato maggiore Eyal Zamir, figura chiave nel coordinamento delle operazioni militari con cui Netanyahu si era già scontrato nei giorni scorsi, continua a esprimere contrarietà per quanto riguarda il piano.
Ritiene infatti che l'operazione non sia sostenibile dal punto di vista umanitario e soprattutto per quanto riguarda il ritorno degli ostaggi, ha espresso forti dubbi. Con i nuovi attacchi, si colpiranno zone in cui vengono tenuti nascosti i prigionieri israeliani di Hamas e morire sotto il fuoco amico sarebbe veramente la beffa oltre al danno.
Assistenza umanitaria assicurata?
Un dissenso pesante, ma che lascia indifferente Bibi. Se Zamir si fosse opposto, il presidente lo avrebbe democraticamente cacciato e sostituito con qualcuno che condividesse le sue idee.
Il piano per Gaza City rappresenta un punto di rottura rispetto alle operazioni finora condotte dall’Idf, che hanno evitato l’ingresso nella maggior parte dell’area urbana più densamente popolata della Striscia.
L’impegno militare sarà accompagnato, assicura Tel Aviv, da assistenza umanitaria garantita ai civili evacuati. Ma considerando la carestia in corso a Gaza, le continue barbare uccisioni di civili in cerca di cibo e l’assenza di dettagli concreti, lascia aperti grandi interrogativi sulla reale fattibilità del piano.