Tajani: "A Gaza cose inaccettabili, ma non è un genocidio"
E ribadisce: "Al momento non ci sono le condizioni per lo Stato di Palestina"

Mentre il governo israeliano valuta l’ipotesi di un’occupazione militare totale della Striscia di Gaza, cresce la preoccupazione a livello internazionale per la drammatica situazione in cui versa la popolazione civile palestinese. Le immagini e i resoconti che giungono dall’area suscitano indignazione e mettono sotto pressione i leader globali, chiamati a prendere posizione in un contesto geopolitico sempre più complesso.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso in più occasioni la sua opinione sulla crisi in corso, intervenendo sia sulla questione dell’eventuale invasione israeliana sia sul riconoscimento dello Stato di Palestina.
Tajani: “Non è genocidio”
Nel corso di un’intervista a margine della sua partecipazione alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, Tajani ha voluto chiarire la posizione del governo italiano sul conflitto in corso.
“Non c'è giuridicamente genocidio. Il genocidio è una decisione preordinata di sterminare un popolo. Questo è ciò che ha fatto Hitler con gli ebrei, decidendo di sterminarli”, ha affermato il ministro. “A Gaza stanno avvenendo fatti inaccettabili, ma non si può parlare tecnicamente di genocidio. Si tratta di una guerra, dove la popolazione civile, che non ha nulla a che fare con Hamas, viene colpita oltre ogni limite”.
“Sì alla Palestina Stato, ma oggi non esiste”
Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia riguardo al riconoscimento dello Stato di Palestina, sottolineando l'approccio cauto del governo:
“Siamo assolutamente favorevoli al riconoscimento della Palestina come Stato, ma oggi quello Stato, concretamente, non esiste”. Un’affermazione che rispecchia la linea finora adottata da Roma, in un momento in cui il riconoscimento formale della Palestina rappresenta un nodo delicato per gli equilibri geopolitici internazionali.
Israele verso l’occupazione di Gaza: “Grave errore”
Un momento cruciale si aprirà oggi, 7 agosto, alle ore 17:00 italiane, quando il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà per valutare l’attuazione di un piano di occupazione militare totale della Striscia di Gaza.
Un’iniziativa che, secondo Tajani, rappresenterebbe un grave errore.
“Invadere Gaza sarebbe una scelta sbagliata”, ha dichiarato parlando con i giornalisti fuori dalla Camera dei Deputati. “Siamo pronti a nuove sanzioni contro i coloni violenti. Basta bombardamenti, basta invasioni. Hamas deve rilasciare gli ostaggi, ma Israele non deve cadere nella trappola tesa da Hamas”.
Secondo il ministro, un’operazione militare su larga scala rischierebbe soltanto di peggiorare la situazione:
“Hamas ha enormi responsabilità e sta cercando di alzare il prezzo del conflitto, ma non credo che la risposta giusta sia invadere Gaza. Il rischio è di causare ulteriori vittime civili, e questo è inaccettabile”.
L’impegno italiano per l’aiuto umanitario
In parallelo alla diplomazia, l’Italia sta mettendo in campo misure concrete a sostegno della popolazione palestinese. Tajani ha annunciato l’arrivo, previsto prima di Ferragosto, di 50 palestinesi in Italia: tra loro 20 bambini, che saranno curati nel nostro Paese, accompagnati dai loro familiari.
Sul piano degli aiuti umanitari, il ministro ha ricordato che il Programma Alimentare Mondiale ha acquistato 500 tonnellate di farina, che verranno consegnate via terra ai civili nella Striscia. Inoltre, ha annunciato il prossimo coinvolgimento dell’Aeronautica Militare italiana nei lanci aerei di aiuti, che finora sono stati effettuati esclusivamente dagli aerei degli Emirati Arabi Uniti.