Camion d'aiuti preso d'assalto si ribalta a Gaza, 20 morti
Il mezzo proseguiva su una strada non sicura, precedentemente bombardata

Una nuova tragedia scuote la Striscia di Gaza. Nella mattinata di oggi, 6 agosto 2025, almeno 20 palestinesi hanno perso la vita e decine di altri sono rimasti feriti in un drammatico incidente avvenuto nel centro dell’enclave. Un camion carico di aiuti umanitari si è ribaltato travolgendo la folla che si era radunata lungo la strada per ricevere cibo e beni di prima necessità.

Secondo fonti mediche locali, il mezzo stava attraversando un’area densamente popolata, quando ha perso il controllo e si è rovesciato, schiacciando molte delle persone presenti. I feriti, alcuni in condizioni gravissime, sono stati trasportati d’urgenza negli ospedali ancora operativi della Striscia, già sotto pressione per l’afflusso continuo di vittime del conflitto.
“Costretti su strade pericolose”
La Protezione civile palestinese attribuisce la responsabilità dell’incidente alle condizioni imposte dall’esercito israeliano. Mahmoud Bassal, portavoce del servizio, ha dichiarato all’agenzia France Presse che il camion “è stato costretto a percorrere strade pericolose, già bombardate in precedenza”, rendendo la circolazione estremamente rischiosa sia per i veicoli che per i pedoni.
La tragedia si è verificata mentre una folla di residenti tentava di raggiungere il mezzo in movimento per procurarsi una parte del carico di cibo. La strada scelta, oltre a essere danneggiata dai bombardamenti, era inadatta al traffico pesante e priva delle necessarie misure di sicurezza.
Accuse reciproche e clima di assedio
Le autorità di Gaza accusano Israele di limitare l’ingresso dei convogli umanitari e di impedire misure di protezione adeguate per la distribuzione degli aiuti. In una nota ufficiale, il governo locale ha denunciato che, “nonostante i pochi permessi recentemente concessi per l’ingresso di camion umanitari, l’occupazione impedisce deliberatamente la messa in sicurezza dei mezzi e limita l’accesso a chi ne ha più bisogno”.
Secondo la dichiarazione, gli autisti sarebbero costretti a percorrere “strade affollate da civili affamati che attendono da settimane beni di prima necessità”, situazione che favorirebbe assalti ai camion e la confisca del contenuto. L’episodio odierno, sostengono le autorità, è il risultato diretto di una “condotta criminale deliberata” volta a generare caos e sofferenza.
Crisi umanitaria senza precedenti
Il governo della Striscia di Gaza parla di “condizioni catastrofiche” e di un “crimine di fame di massa” contro oltre 2,4 milioni di abitanti. La chiusura prolungata dei valichi di frontiera e le restrizioni sull’ingresso di aiuti alimentari, medicinali e carburante, denunciano le autorità, fanno parte di una “politica sistematica” tesa a piegare la popolazione e a distruggere il tessuto sociale locale.
L’appello lanciato oggi è rivolto alla comunità internazionale, affinché intervenga “con urgenza per fermare questo crimine” e imponga “l’apertura completa, sicura e sostenibile dei valichi di frontiera” per garantire un flusso costante di aiuti senza condizioni politiche.
Nuovi ordini di evacuazione dall’esercito israeliano
Parallelamente alla tragedia, le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato l’ampliamento delle operazioni militari verso ovest. Il portavoce in lingua araba, colonnello Avichay Adraee, ha diffuso una mappa dell’area di Gaza City interessata da un nuovo ordine di evacuazione.
Il provvedimento riguarda il quartiere di Zeitoun, già colpito in precedenti operazioni e soggetto ad altri ordini di sgombero nelle scorse settimane. Ai residenti è stato intimato di spostarsi verso la zona costiera di Mawasi, nel sud della Striscia, considerata una delle poche aree designate dalle autorità israeliane come “zone umanitarie”.