Putin a colloqui con Netanyahu: "Disposto a facilitare i colloqui sul nucleare iraniano"
Secondo dialogo in pochi giorni tra i leader

Mentre l'alleanza tra gli Stati Uniti e Israele è sempre più stretta (Trump ha approvato il piano di occupazione totale della Striscia di Gaza), aumentano i contatti tra Netanyahu e Putin. L'obiettivo? Semplificare i colloqui sul nucleare iraniano.
Putin a colloqui con Netanyahu
In un contesto internazionale sempre più ricco di tensioni, il premier israeliano Netanyahu e il presidente russo Vladimir Putin hanno avuto un nuovo colloquio telefonico, il secondo nell’arco di appena una settimana.

Lo conferma l’ufficio di Bibi, ma anche il Cremlino attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti, lo zar ha ribadito il sostegno della Russia a una soluzione pacifica dei conflitti in Medio Oriente.
Ma soprattutto, si è mostrato ancora una volta disposto a facilitare i negoziati sul nucleare iraniano tra Tel Aviv e Teheran.
Vuole facilitare i colloqui sul nucleare iraniano
La posizione, per quanto diplomatica nei toni, suona paradossale se si considera che Mosca è artefice da oltre tre anni della guerra sanguinosa contro l’Ucraina.
Il dialogo tra i due leader segue un precedente colloquio avvenuto il 28 luglio, sempre incentrato sulla complessa situazione mediorientale. In particolare, l’offerta russa di mediazione tra Israele e Iran ha attirato l’attenzione.
Amici amici, ma intanto dai russi arriva anche un messaggio piuttosto netto: "La Russia non è né Israele né l’Iran".
Le tensioni tra Usa e Russia
A scriverlo è Dmitry Medvedev, ex presidente e attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. Un’affermazione che intende sottolineare la superiorità russa e rivendicare l'orgoglio di non farsi condizionare dalle pressioni degli Stati Uniti.

Quelle parole erano un avvertimento per Trump dopo l'annuncio di nuovi dazi alla Russia in caso di mancato cessate il fuoco in Ucraina.
Le priorità israeliane
In questo scenario di equilibri precari, stupisce (ma fino a un certo punto) l'intesa tra Netanyahu e Putin.
Tel Aviv, pur rimanendo vicina a Washington, sembra voler mantenere aperto un canale di comunicazione con Mosca, forse per tenere sotto controllo il dossier iraniano che resta una priorità per la sicurezza israeliana.