West Nile, morto a Latina un uomo di 77 anni: è la quinta vittima nel Lazio
Con quest’ultimo decesso, il bilancio nazionale sale a 11 morti dall’inizio dell’anno. I contagi confermati hanno ormai superato il centinaio

Ancora una vittima del virus West Nile in Italia. Un uomo di 77 anni è deceduto presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove era ricoverato in gravi condizioni dal 17 luglio. Il paziente, già affetto da patologie croniche pregresse, non ce l’ha fatta: si tratta della quinta morte legata al virus nella regione Lazio.
Solo due giorni fa, sabato 2 agosto 2025, era stata registrata un’altra vittima: una donna di 93 anni ricoverata allo Spallanzani di Roma.
La situazione in Italia
Con quest’ultimo decesso, il bilancio nazionale sale a 11 morti dall’inizio dell’anno: una vittima in Piemonte, cinque nel Lazio e cinque in Campania. I contagi confermati hanno ormai superato il centinaio, secondo gli ultimi dati ufficiali.
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Statale di Milano:

"Modelli matematici indicano che il picco sarà nella seconda-terza settimana di agosto. Siamo ancora in una fase di crescita, simile a quella degli scorsi anni, ma con un’estensione geografica maggiore".
Anche i Centri europei per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) segnalano che la diffusione del virus interessa già cinque Paesi europei, con l’Italia in testa, seguita da Grecia, Romania, Bulgaria e Francia.
Cos’è il virus West Nile
Il West Nile Virus (WNV) appartiene alla famiglia Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. Si tratta di un’infezione trasmessa principalmente dalle zanzare Culex pipiens, che si infettano pungendo uccelli selvatici. L’uomo e il cavallo sono ospiti accidentali: possono ammalarsi ma non trasmettono il virus ad altri.

Il West Nile è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America e negli ultimi anni ha avuto una significativa circolazione anche in Italia. Nell'80% dei casi non si manifesta alcun sintomo, nel 19% sintomi lievi come febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, disturbi gastrointestinali, linfonodi ingrossati o sfoghi cutanei e nell'1% complicanze neurologiche gravi, come meningite o encefalite, più facilmente riconducibili all’infezione.
Il rischio maggiore riguarda anziani e persone con patologie croniche pregresse, per i quali la malattia può avere un decorso più grave e portare fino alla morte.