35 anni fa

2 agosto 1990: inizia la Guerra del Golfo, il primo conflitto in diretta televisiva

L'invasione del Kuwait, le operazioni Desert Shield e Desert Storm, e i traccianti verdi in diretta mondiale

2 agosto 1990: inizia la Guerra del Golfo, il primo conflitto in diretta televisiva
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Il 2 agosto 1990, alle prime luci dell’alba, circa 120.000 soldati iracheni e 2.000 carri armati attraversarono il confine kuwaitiano. In meno di due giorni, le forze di Saddam Hussein occuparono l’intero emirato, sciogliendo il governo locale e proclamando il Kuwait come “diciannovesima provincia dell’Iraq”. La motivazione ufficiale fu una disputa territoriale e petrolifera: Baghdad accusava il Kuwait di sfruttare indebitamente i giacimenti al confine e di mantenere bassi i prezzi del greggio, danneggiando l’economia irachena già provata dalla guerra con l’Iran (1980-1988).

La reazione internazionale e l’ONU

La risposta della comunità internazionale fu immediata. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con la Risoluzione 660, condannò l’invasione e impose sanzioni economiche. Il presidente statunitense George H. W. Bush avviò rapidamente una campagna diplomatica e militare per costruire una vasta coalizione. Entro l’autunno 1990, oltre 30 paesi avevano inviato truppe, tra cui Regno Unito, Francia, Arabia Saudita, Egitto e Italia.

Desert Shield e Desert Storm

L’operazione iniziale, Desert Shield, mirava a proteggere l’Arabia Saudita da una possibile avanzata irachena e a concentrare le forze della coalizione nel Golfo Persico. Dopo mesi di ultimatum ignorati da Baghdad, il 17 gennaio 1991 scattò Desert Storm, una campagna aerea senza precedenti: in 24 ore furono lanciati più di 1.000 sortite aeree. Nei 42 giorni successivi, gli alleati colpirono infrastrutture militari, centri di comando e linee di rifornimento.

Il 24 febbraio iniziò l’offensiva terrestre: in appena 100 ore, le truppe della coalizione liberarono il Kuwait e respinsero le forze irachene oltre il confine. Il cessate il fuoco fu dichiarato il 28 febbraio 1991.

La prima guerra in diretta televisiva

Se la Guerra del Golfo segnò un punto di svolta geopolitico, ebbe anche un impatto storico sulla comunicazione. Grazie alla tecnologia satellitare, emittenti come CNN trasmisero in diretta i bombardamenti notturni su Baghdad. Le immagini dei traccianti verdi nel cielo e delle esplosioni illuminate diventarono simboli di un nuovo modo di raccontare la guerra: in tempo reale, 24 ore su 24. Per la prima volta, milioni di persone nel mondo assistettero a un conflitto mentre accadeva.

Un’eredità complessa

Il bilancio umano fu pesante: si stimano tra 20.000 e 35.000 vittime irachene, contro poche centinaia tra le forze della coalizione. La guerra lasciò aperte molte questioni: Saddam Hussein restò al potere, le tensioni nella regione non si spensero e la strategia della “guerra chirurgica” televisiva alimentò un dibattito sul rapporto tra realtà e immagine.

Oggi, a 35 anni di distanza, il 2 agosto 1990 non rappresenta solo l’inizio di un conflitto, ma anche l’alba di una nuova era: quella delle guerre combattute e raccontate sotto gli occhi del mondo intero.